Sono contenta che durante le Giornate di Primavera FAI (Fondo Ambiente Italiano) si siano potute effettuare visite guidate, con focus sugli interventi di street artist internazionali, in una delle location che rappresenta non solo un recupero di un Palazzo del passato, il cosiddetto ‘Palazzo del Sonno‘, ma che proietta nel futuro grazie al primo The Student Hotel aperto in Italia col suo nuovo concetto di ospitalità e coworking, convivialità e apertura internazionale (il ‘Palazzo del Sogno’). Le visite guidate FAI Toscana, curate dal FAI Giovani Firenze, sono state condotte in sicurezza per piccoli gruppi di 15 persone partendo dalla corte (l’hub) di TSH Firenze con le principali opere di street art. E si sono concluse con una vista eccezionale, lo skyline di Firenze dalla palestra che ha ripagato della fatica di raggiungere a piedi il sesto piano del Palazzo!
Cenni storici dell’ex-Palazzo del Sonno
Il primo Student Hotel aperto in Italia, TSH Lavagnini, occupa un esteso immobile di 33.000 mq costruito a metà Ottocento, nel periodo del rinnovamento infrastrutturale e urbanistico della città (vedi ampi viali stile boulevard parigine) su progetto dell’architetto Giuseppe Poggi nel momento in cui Firenze fu designata Capitale d’Italia (1865-1871). Pur presentando nel disegno dei fronti chiari caratteri ottocenteschi e nonostante le dimensioni dei fabbricati prima a L poi a U, che caratterizzano l’ultimo tratto di viale Spartaco Lavagnini, non sono pervenute informazioni sulle modalità costruttive e sulla sua prima destinazione. Probabilmente si trattava della Foresteria dei funzionari del Governo provenienti da Torino – da cui la denominazione “Palazzo del Sonno“, ma il disegno sembrerebbe spostare la sua datazione agli anni successivi al trasferimento della Capitale a Roma.
Di certo nel 1880 l’immobile era già occupato dagli uffici della Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali (fondata nel 1862 a Torino), tanto che qui sarebbe stata progettata nel 1883 la prima locomotiva italiana, con un incarico arrivato a Firenze dal costruttore Borsig di Berlino con l’intento di coprire l’intera rete adriatica. Fu un successo. Di conseguenza, fino al 1905, tutte le locomotive a vapore in funzione sulla rete adriatica furono progettate nel palazzone, come emerse al convegno del centenario organizzato proprio a Firenze nel 1983. E nel giro di poco furono commissionate qui 439 locomotive, di cui 132 da esportare all’estero. Quando, nel 1905, le linee adriatiche, le sicule e l’intera rete ferroviaria furono riunite sotto lo Stato unitario, il palazzo di viale Lavagnini continuò ad ospitare ancora il ramo Studi e Collaudi delle Ferrovie dello Stato.
Successivamente vi hanno trovato sede gli uffici del Trasporto regionale della Toscana, la direzione tecnica di Trenitalia e della Fersevizi, il ramo che si occupa di contabilità e vendita degli immobili afferenti alle Ferrovie dello Stato. Venduto dalle Ferrovie dello Stato nel 2004-2005, l’immobile è stato acquistato nel 2015 dalla società olandese The Student Hotel, che ha avviato nel 2016 importanti lavori al complesso, destinati a trasformare l’immobile in una struttura ricettiva essenzialmente destinata a studenti (progetto architettonico di Archea Associati, direzione dei lavori dell’ingegnere Niccolò De Robertis).
Gli street-artist coinvolti da TSH Firenze
L’inglese Ben Eine
Nato come writer, Ben Eine, famoso artista inglese, è considerato uno dei pionieri nell’esplorazione di nuove forme della street art. Attivo da oltre trent’anni, si è fatto conoscere per via del suo stile tipografico fortemente riconoscibile, fatto di lettere enormi, luminose che vanno a comporre bellissime opere eseguite con un’implacabile attitudine underground, che lui stesso sintetizza così: “Street artists want to add something to the environment. They consider the audience, whereas graffiti writers don’t care about anyone except themselves, they do it purely for the kick”.
La collaborazione di Ben con l’artista Banksy, fu molto importante per il successo commerciale di entrambi; Cameron ha regalato al presidente Obama il suo artwork “Twenty First Century City“. Nel 2018 Ben ha realizzato l’opera di street art più estesa al mondo, che è visibile dallo spazio: il murale CREATE, dipinto su un terreno industriale nella zona est di Londra. Puoi ammirare altre opere dell’artista anche presso le collezioni permanenti del V&A Museum di Londra, il Museum of Modern Art di Los Angeles, il Museo di Arte Contemporanea di San Francisco, l’Urban Nation Street Art Museum di Berlino, Beyond The Streets di Los Angeles e The Dean Collection, nonché la collezione privata di Louis Vuitton e numerose altre istituzioni commerciali.
Il francese Blek le Rat
Blek le Rat, graffiti artist francese, è considerato uno dei pionieri della Street Art internazionale nonché “padre della Stencil Art”. È tutt’ora uno degli street artist più noti e richiesti dal mercato ed esercita un forte influsso sulle generazioni di street artist a lui successive, Banksy in primis.
Xavier Prou (nome di battesimo dell’artista) nasce nel 1951 a Parigi nel quartiere Boulogne-Billancourt e proprio nella capitale francese ha inizio nel 1981 la sua carriera artistica. Con lo pseudonimo “Blek le Rat”, ispirato al fumetto italiano “Il Grande Blek” (“Blec le Roc” nell’edizione francese), incomincia a dipingere dei ratti sui muri delle strade di Parigi, utilizzando la tecnica dello stencil. Definito dall’artista come “l’unico animale libero nelle città” e come quello che “diffonde la peste ovunque, proprio come la street art”, il ratto è l’icona di Blek le Rat. “Rat” è inoltre l’anagramma di “Art”, accostamento diretto dell’animale alla Street Art.
In questa prima fase Blek le Rat è influenzato dalle prime opere di arte urbana viste a New York durante un viaggio nel 1971. Nel corso degli anni Ottanta realizza a Parigi numerosi interventi collaborando con diversi altri street artist francesi. Blek le Rat lavora nell’anonimato fino al 1991, quando viene arrestato (e identificato) dalle autorità francesi intento a realizzare una riproduzione a stencil della Madonna dei palafrenieri di Caravaggio. Ad oggi Blek le Rat conta numerose mostre in città di tutto il mondo. Dalla prima mostra nel Regno Unito nel 2003 alla Leonard Street Gallery, all’esordio negli Stati Uniti con una mostra nel 2008 alla Subliminal Projects Gallery di Los Angeles: nonostante il successo l’artista non ha rinunciato agli interventi urbani e ha sempre sostenuto il potenziale della street art di esser vista da più persone possibile anche al di fuori di musei e gallerie.
Il collettivo The London Police
Il collettivo The London Police è nato quando quando due tizi inglesi si sono spostati da Londra ad Amsterdam nel 1998 per svecchiare un po’ le strade visivamente deludenti di quella che secondo loro era la capitale della droga nel mondo.
Famoso per i personaggi adorabili e iconici, il collettivo ha cambiato poi vari membri, ma ora , dopo 10 anni, i due soci fondatori hanno ricongiunto i loro stili unici in una forte collaborazione. L’abilità di uno dei due artisti è quella giottesca di saper disegnare un cerchio “a mano libera”, senza bussole, guide o maschere. L’altro invece ha sviluppato il proprio immaginario in uno stile architettonico di disegno delle linee. Il risultato è evidente in questi paesaggi urbani fantastici e giocosi, in cui i ‘ragazzi’ si muovono liberamente, e contribuisce a costruire ulteriori elementi della città.
L’italiano Mr.G
Giuseppe Di Carlo aka Mr.G illustratore e muralista di origini abruzzesi. Trapiantato dal 2001 a Firenze dove ha studiato e attualmente lavora. Mr.G traccia le sue linee decise le sue forme astratte che si mescolano per creare un pattern visivo esplosivo e colorato, un stile ultrapop, decisamente riconoscibile. Ha realizzato la scenografica decorazione delle scale che, dal piano terra, portano al piano interrato dove ci sono Auditorium, Lavanderia, Sala Prove e altri spazi ricreativi di chi vive The Student Hotel.
United Painting Project con Favela Painting e Il Cenacolo
Molto d’effetto è il mega dipinto realizzato sul pavimento della corte interna dello Student Hotel di Firenze, realizzato dai ragazzi ospiti nelle case di accoglienza per minori stranieri non accompagnati Gulliver e Mondoinsieme, gestite da Il Cenacolo – cooperativa aderente al Consorzio Co&So. Con loro hanno lavorato gli artisti della famosa community art Favela Painting, nata 12 anni fa con l’obiettivo di colorare le grigie baracche di Rio de Janeiro, i sobborghi di North Philadelphia fino ai campi rifugio di Lesbo per rendere la vita dei suoi abitanti un po’ più dignitosa attraverso l’arte e la bellezza.
Tre giorni di lavori intensi, 11 ragazzi coinvolti, e un’opera bellissima, risultato di un progetto nato dall’incontro tra Cenacolo e Charlie McGregor, Ceo & Founder TSH, che ha messo in contatto la cooperativa con la United Painting Crew. Per Chiara Meiattini de Il Cenacolo si tratta di un progetto nato per caso, che ha trasformato un possibile problema di vicinato in una grande opportunità di conoscenza e condivisione. La collaborazione con Favela Painting e The Student Hotel, può dare ai ragazzi ospiti de Il Cenacolo una possibilità in più per integrarsi e migliorare la loro vita e un’occasione di sviluppo per tutto il territorio.
Gli iraniani Icy e Sot
I due fratelli Saman Oskouei (1985) e Sasan Oskouei (1991), artisti noti come ICY e SOT, vengono da Tabriz, Iran, e attualmente risiedono a Brooklyn, New York. Hanno iniziato a lavorare nelle strade iraniane nel 2006 cercando il giusto mezzo per dare risonanza alle loro idee che hanno trovato nella Stencil Art. Il loro linguaggio visivo unico, rappresenta una voce potente e dinamica dell’attuale condizione umana, toccando temi delicati quali i diritti civili, la detenzione, i diritti delle donne, le difficoltà degli immigrati e dei rifugiati, il cambiamento climatico e le insidie del capitalismo. Il loro impegno si riflette nei materiali che utilizzano per le loro opere: filo spinato e fil di ferro, vecchie pale arrugginite o taniche di petrolio. Tutti materiali grezzi che gli artisti si divertono a trasformare per dare vita a composizioni ricche di poesia e fragilità. Tuttavia Icy e Sot non intendono impartire lezioni a nessuno, accontentandosi di riflettere la verità dei nostri tempi tramite il loro linguaggio personale. E trasformarla in opera d’arte.
L’inglese D*Face
D*Face, pseudonimo di Dean Stockton (Londra, 1978), è uno street artisti multimediale e graffiti writer britannico che usa vernice spray, adesivi, poster e stencil. D*Face è cresciuto in un quartiere non distante da Wimbledon e fin da piccolo ha avuto un interesse per i graffiti. Da adolescente appassionato di skateboard si è interessato agli adesivi e alla mentalità fai da te associata allo skate e alle fanzine punk. Ha frequentato un corso di illustrazione e design e ha lavorato come illustratore e designer freelance mentre affinava i suoi lavori di strada. Tra le sue influenze ci sono la campagna artistica Obey Giant di Shepard Fairey, Jim Philips, hip hop, musica punk e i cartoni animati popolari.
Ha tenuto la sua prima grande mostra personale a Londra, Death & Glory, alla galleria Stolenspace nell’ottobre 2006. D*Face è stato proprietario e curatore dell’Outside Institute, la prima galleria d’arte contemporanea di Londra a concentrarsi sulla street art. Nel 2010, ha collaborato con Christina Aguilera per la copertina del suo album Bionic.
Le italiane Le Diesis
‘Il momento è adesso’ è la campagna di solidarietà con cui la Fondazione “Il Cuore si scioglie” ha promosso i suoi progetti di solidarietà nel 2020. L’obiettivo che accomuna tutti i progetti è abbattere i muri dell’indifferenza, invitando ciascuno di noi a mettersi in gioco per contribuire al bene comune. Ogni personaggio è stato scelto insieme alla Fondazione e alle street-artist Lediesis ed è collegato ai temi che TSH sostiene e si fa promotore. Il murales ritrae Greta Thunberg, la sedicenne svedese artefice del movimento Fridays For Future, grazie alla quale centinaia di migliaia di giovani in tutto il mondo sono scesi in piazza per dire no al cambiamento climatico.
Mostra collettiva “La Ricreazione”
Nel cortile di The Student Hotel Firenze durante il Why Graphic Design Festival 2020 è stata allestita la mostra collettiva “La Ricreazione” che presenta il lavoro di grafici e illustratori attivi in Toscana. Il titolo vuole giocare sul concetto rinascita, rigenerazione ma allo stesso evocare un’attività essenziale alla crescita emotiva e culturale: lo svago, lo stare a scuola insieme, lo scalpitare al suono della campanella, il lasciar vagare la mente. Mentre il distanziamento adesso ci impedisce di giocare insieme di persona, le opere dialogano liberamente, creando nuove sinergie immaginifiche e tracciando una mappatura di creativi del territorio.
Informazioni pratiche
The Student Hotel Lavagnini Firenze è in viale Spartaco Lavagnini, 70 a Firenze
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[…] solo guida a The Student Hotel (qui il post), ma anche visitatrice al Castello di Sammezzano, una delle rarissime opportunità di poterlo […]