Dopo il giusto riposo dalle fatiche della precedente giornata e la lauta colazione (leggi qui), passiamo un po’ di tempo nel parchetto de Le Albere per attendere le 10.00 orario di apertura del MuSe, lo splendido Museo delle Scienze di Trento recentemente inaugurato e anch’esso opera di Renzo Piano, che possiamo visitare gratuitamente grazie alla Trentino Card consegnataci dall’Hotel NH.
C’è tantissima gente e il colpo d’occhio del Museo è davvero insuperabile: tutto in cristallo con piani che via via si restringono e tanti animali imbalsamati (nessuno ucciso a fini espositivi ma morti naturalmente e conservati dalla natura oppure donati al museo) appesi a fili invisibili dalla cupola sino a terra in cui si sono degli scheletri di enormi dinosauri. Iniziamo proprio dal interrato ad esplorare il Museo che utilizza la metafora della montagna per raccontare la vita sulla Terra con sole e ghiaccio in cima (in questo piano a Franci piacciono moltissimo i video naturalistici degli animali) per poi tornare al piano terra con tanti esperimenti scientifici proposti in forma di gioco per i bambini. Al primo piano facciamo conoscenza con gli uomini della Preistoria e le loro abitudini quotidiane (ci porta al mondo di Pokonaso, il libro incubo dell’estate di Franci – vedi post).
Al secondo piano entriamo nel mondo della geologia e della mineralogia imparando a conoscere il ruolo della Protezione Civile in occasione di disastri naturali quali terremoti, eruzioni vulcaniche, inondazioni, con dei video che mostrano i più recenti avvenuti in Italia (ancora non c’era stato il terribile terremoto di Amatrice). Qui abbiamo avuto modo di assistere a un laboratorio di mezz’ora sul tema del surriscaldamento delle acque degli oceani e di tutto l’impatto negativo che si ripercuote sull’ecosistema naturale (e un invito finale a darci da fare per migliorare la situazione).
Molto interessante il MuSe FabLab, un FabLab con due collaboratori full-time esperti nella Digital Fabrication e nell’Open Source Hardware, in grado di far provare a tutti i vantaggi delle nuove tecniche manufatturiere e la possibilità di rendere intelligenti quello che usiamo quotidianamente (qui il post dell’inaugurazione steso per il blog MakeTank).
Saliamo al terzo piano incentrato sulla natura alpina: la fauna e la floratipiche della zona in cui ci troviamo e al quarto con un vero ghiacciaio che Franci si diverte a toccare. E’ visibile l’abbigliamento degli esploratori di inizio secolo confrontato con quello super-tecnico di oggi. Arriviamo alla terrazza da cui si contempla lo splendido panorama: il modernissimo quartiere de Le Albere e l’antico castello da cui prende il nome e soprattutto le Alpi che sovrastano la città di Trento.
Quando abbiamo visitato il MuSe era in corso la mostra temporanea “Estinzioni” con tanti modelli e filmati di animali ormai scomparsi anche in tempi recentissimi a causa della caccia selvaggia oltre che installazioni stupefacenti e dettagliate spiegazioni sulle maggiori estinzioni avvenute sulla terra. Franci ha chiesto di tornare al piano degli esperimenti scientifici giocosi con acqua, aria, calore e usciamo dal MuSe per mangiare un boccone in un bar di fronte al Museo prima di partire per la Valle del Renon, nostra ultima tappa stanziale per i successivi cinque giorni di vacanza. (vai qui per scoprire il resto del viaggio)
Informazioni pratiche:
MuSe Museo delle Scienze di Trento in corso del Lavoro e della Scienza 3 (quartiere Le Albere). Costo del biglietto intero 10€ e ridotto 8€ con convenienti biglietti famiglia (minori gratis). I bimbi fino a 5 anni possono entrare nello spazio Maxi Ooh! con 2€ in più mentre i ragazzini possono scaricare Explora MuSe sul tablet e usare gli oltre 100 iBeacon disseminati nel percorso per approfondire in modo interattivo la conoscenza di ciò che interessa di più (oppure noleggiare il tablet con 3€ in più). Sul sito web puoi scoprire tutte le attività in programmazione.
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