Traduzione di cartelle cliniche di bimbi malati con Translators4children

T4CMi piace molto raccontare l’iniziativa no-profit di Translators4children (T4C), rete internazionale di traduttori volontari nata per aiutare i bambini gravemente malati, e le loro famiglie, ad accedere alle cure sanitarie necessarie tramite traduzioni professionali di alto livello di cartelle cliniche e attività di interpretariato sia in remoto che in locale. Translators4children nasce il 1 settembre 2012 dall’intuizione del dottor Marco Squicciarini​, conscio dei bambini che perdono la vita a causa di mancate o tardive traduzioni delle loro cartelle cliniche o a cui viene negata la possibilità di una “Second Opinion” in un altro Paese dove alcune terapie innovative possono essere applicate a casi ritenuti senza speranza nel paese d’origine del bambino. “L’alternativa va sempre data, se esiste, e ogni genitore,­ potendolo fare, vorrebbe che per il proprio figlio si tentasse anche l’impossibile pur di salvarlo”.

T4C-teamT4C nasce dall’esigenza di garantire un diritto umano fondamentale: il diritto alla salute​, in particolare dei bambini. Come si legge sul sito del Ministero della Salute italiano: «Le persone assistite dal Sistema sanitario di un Paese dell’Unione Europea possono ricevere cure, a carico delle istituzioni sanitarie competenti del proprio Stato, in tutti gli altri Paesi dell’Unione europea». T4C si inserisce nella Direttiva 2011/24: è la chiave che permette a medici e familiari di comunicare e curare al meglio i piccoli pazienti in caso di bisogno. Nelle strutture sanitarie italiane, infatti, spesso si ricorre a mediatori culturali o traduttori generici, spesso senza formazione adeguata e conoscenza di termini medici specifici.

Come funziona T4C? La famiglia del bambino malato può inquadrare ilT4Cspensieratezza caso clinico attraverso il sito, ma poi sarà la struttura sanitaria, Ospedale o medico pediatra/oncologo a utilizzare il form online per inviare la cartella clinica o il fascicolo medico da tradurre. «Dopo aver accolto la traduzione dal Board e con l’approvazione dei medici, si parte con la traduzione del documento che, a seconda delle lunghezza e complessità e della disponibilità dei volontari, può risolversi in poche ore o in qualche giorno» continua il dottor Marco Squicciarini​.

Dal punto di vista tecnico T4C si interfaccia con altre due piattaforme: una documentale, sviluppata anche da ricercatori dell’Università del Salento, e una dedicata ai traduttori. Dopo che il paziente ha inviato la richiesta di traduzione «viene lanciato un “red alert” attraverso una newsletter mirata a tutti i traduttori che potrebbero intervenire ed essere utili a quel caso. Il testo viene assegnato a uno o più traduttori volontari e una volta tradotto sarà inviato a un editor, un revisore, che si occuperà di ‘correggere’ il testo tradotto controllato anche dal punto di vista medico  on il supporto di un medico specialista in quella branca, perchè «una cattiva diagnosi potrebbe dipendere da un’incomprensione linguistica … I nostri medici conoscono ambo le lingue e si occupano di validare la traduzione dal punto di vista scientifico» sottolinea l’interprete e traduttrice professionista Maria Rosaria Buri. Il genitore del bimbo malato verrà ricontattato con la traduzione validata, spesso in lingue minori.

Dopo iT4C-salval lancio T4C diventa “progetto etico della SIOI” (Associazione Italiana per le Nazioni Unite) e diventa associazione ONLUS, su input del Ministero della Sanità. La Asl di Lecce e l’Università del Salento hanno espresso a ottobre 2014 la loro disponibilità a creare un organo di controllo e validazione dei processi e servizi di T4C all’interno del Laboratorio Diffuso di Ricerca interdisciplinare Applicata alla Medicina (DREAM), avviato nel 2013 tra ASL Lecce e Università del Salento» spiega Marco Mancarella Coordinatore del Gruppo di lavoro eGov del DREAM.

T4C nasce come progetto senza fini di lucro per diffondere un messaggio etico che fa leva sulla sensibilità e sul senso di responsabilità dell’individuo affinché metta le proprie competenze e capacità a favore della tutela del diritto alla salute dei bambini. Dopo il lancio T4C diventa “progetto etico della SIOI” (Associazione Italiana per le Nazioni Unite) e diventa associazione ONLUS, su input del Ministero della Sanità. Oggi la piattaforma può contare sulla collaborazione di oltre 1.000 volontari tra medici (68 pediatri specializzati che riescono a coprire ogni specializzazione in pediatria) e linguisti (traduttori e interpreti) in continua crescita.