Metti una fredda domenica di gennaio con poca voglia di uscire ma tanta voglia di fare qualcosa di interessante invece di piazzarsi davanti alla televisione in pantofole. Metti che tutti i cinema e i teatri si sono ‘sparati’ le loro migliori cartucce durante il periodo natalizio e film e spettacoli nuovi e/o adatti a Franci scarseggiano… Cerco sul calendario di eventi per famiglie con bambini su Fiorentinisicresce e trovo uno spettacolo di burattini dei Pupi di Stac (da tempo non vado a vederli!) presso il Teatro 13 a Firenze… mai sentito. E’ ubicato in via Nicolodi 2, nel nostro quartiere (Campo di Marte), e, quando arriviamo, si rivela una vera e propria sorpresa! Il teatro si trova all’interno di un complesso anni ’30 per ospitare la sede fiorentina dell’Istituto Nazionale dei Ciechi “progettato dall’ingegner Mario Malavolti” (leggo da Wikipedia) in un recente quartiere residenziale (ex-militare). Dopo aver abbandonato l’attività del teatro per ragioni di sicurezza negli anni ’70 e successivo adeguamento degli impianti e messa a norma (lavori ultimati nel 1987) è stato riaperto col nome di Teatro 13 proponendo spettacoli di ricerca e sperimentazione.
Sempre da Wikipedia, da cui o preso la foto dell’ingresso, leggo: “Al teatro, posto al centro dell’edificio subito dopo il grande atrio principale, si accede mediante due porte che immettono nella sala e che sono poste ai lati dell’imponente scalone principale che dall’atrio porta ai piani superiori. Di forma rettangolare, con una galleria non molto profonda, il teatro assume al suo interno un originale aspetto decò grazie alle decorazioni a stucchi bianchi e dorati, alle decorazioni pittoriche e soprattutto grazie agli elementi di arredo in vetro che si ritrovano nei lampadari e nelle appliques della sala e nelle vetrate poste nella parete di fondo sia al piano della sala che a quello della galleria. Le poltroncine in ferro, risalenti alla metà degli anni ’20, provengono dal cittadino Teatro Comunale. Il palcoscenico, con camerini nel sottopalco, pur di dimensioni medio-piccole, risulta funzionale e ben proporzionato per attività teatrali di prosa e per attività concertistiche.”
Entriamo dunque in questa bomboniera art decò di cui ammiriamo… tutto: lampadari e applique, vetrate colorate e scritte, il piccolo palcoscenico già allestito col castello che ospiterà lo spettacolo “La bella addormentata nel bosco” dei Pupi di Stac. Avevamo gi assistito agli spettacoli di burattini in fiorentino stretto della compagnia quando frequentavamo il Teatrino del gallo dentro la Libreria Libri Liberi. Sapevo che sono divertenti e adatti ai bambini per le situazioni e le risate (ma anche io e Fabio ci siamo sganasciati per i personaggi più ‘fiorentini’ e i loro modi di dire incomprensibili ai non autoctoni). I Pupi di Stac, leggo dal loro sito: “furono creati nel 1946 da Carlo Staccioli affiancato da molti validi collaboratori, fra cui Paolo e Laura Poli, affinando una linea teatrale inconfondibile. Alla morte di Staccioli nel 1971, Laura Poli con il figlio Enrico basò il suo teatro sulla ricerca, raccolta ed elaborazione di antiche fiabe popolari toscane. Tutti gli spettacoli durano circa un’ora in due atti, sono recitati e cantati dal vivo, con musiche di scena registrate. I pupi, di legno intagliato, sono alti circa 60 centimetri e hanno, unici nella tradizione italiana, figura intera: “marionette senza fili” animate dal basso o, se si preferisce, “burattini con le gambe” come il loro fratello più famoso: Pinocchio. Le baracche, veri teatrini in miniatura con sipari, quinte e fondali, hanno due piani scenici: il palcoscenico dove i burattini possono camminare ed un livello superiore dove appaiono nel modo più tradizionale.”
Abbiamo visto “La bella addormentata nel bosco” di Perrault interpretata dai burattini dei Pupi di Stac eccezionalmente senza gambe e ambientata un grande Castello pieno di torri, terrazzi, spalti e stanze segrete col Re e la Regina insieme ai servitori Berto e Faustina, la Fate buone e quella cattiva che dona alla Principessa Rosaspina la morte a 20 anni per mano di un fuso poi ridotta a un addormentamento per lo stesso periodo per volontà dell’ultima fatina buona. Ci sono alla fine il serpente, il Principe e il risvegIio con un bacio d’amore per l’immancabile lieto fine. I bambini si divertono ad aiutare il principe a cercare la Principessa e alle bastonate da parte del servitore alla cattiva Fata che desiste dalle sue malefiche iatture. “Il dialogo con il pubblico ed il ritmo teatrale assai serrato sono alla base della vivacità e dell’imprevedibilità della narrazione: tutti, dai bimbi più piccoli agli adulti, assistono incantati e partecipi dall’inizio della vicenda fino all’immancabile lieto fine.” E alla fine gli attori escono sul palco con i burattini per farli vedere da vicino ai bambini incuriositi. Un’altra bellissimo pomeriggio in un incredibile luogo di arte e cultura a pochi passi da casa. Ebbene si, Firenze è davvero la città più bella del mondo!
Se vi incuriosiscono i Pupi di Stac, i prossimi spettacoli saranno al Teatro 13 a febbraio (Il gatto con gli stivali), a marzo (Stenterello nell’Isola dei Pirati e Stenterello e l’Isola parlante) oppure al Teatro dell’Antella a gennaio (Il Drago dalle sette teste) e a febbraio (Uovo del gigante) e ancora al Teatro Puccini (Raperonzolo, Pinocchio). Buon divertimento!