Il nostro viaggio nella Sicilia Sud-Orientale volge al termine: ci resta l’ultimo giorno prima di tornare a Catania per ripartire all’alba del giorno dopo. Decidiamo di visitare uno dei borghi più belli d’Italia, Palazzolo Acreide, con i suoi resti dell’Antica Grecia e le sue stradine in salita e in discesa (nell’orario meno indicato per la stagione, intorno a mezzogiorno). Ancora il tempo di una passeggiata con cena nella decadente ma affascinante Catania prima dell’ultima notte nello stesso Bed & Breakfast dell’andata, ospiti del gentilissimo signor Francesco.
Lunedì 2 luglio visita a Palazzolo Acreide
Nell’ultima giornata di permanenza in Sicilia ci attende una tappa inconsueta e mai sentita prima di pianificare il percorso del viaggio nella Sicilia Sud-Orientale quella di Palazzolo Acreide, tra i Borghi più belli d’Italia (e sapete che ho una passione per questi deliziosi paeselli di cui è piena la nostra nazione). In realtà nei pressi di Palazzolo Acreide ci sono da visitare degli importanti resti dell’Antica Grecia (ahimè, non molto curati come siti archeologici) che comprendono il Teatro Greco, delle latomie più o meno decorate, i resti del tempio e i Santoni (che non erano visitabili). Il monumento più insigne dell’ area di Akrai è il Teatro Greco datato probabilmente all’età di Ierone II (seconda metà del III a.c. Il teatro è composto da otto scalette, nove cunei e dodici file di sedili (700 posti circa) e possiede alcune caratteristiche che lo rendono diverso dagli altri teatri greci del mondo: non è sviluppato a semicerchio e non fu scavato nella roccia.
E’ dotato, inoltre, di uno stretto cunicolo che mette in collegamento il teatro con il bouleuterion, luogo di riunione del Senato (boulè) cittadino, è un edificio di modeste dimensioni, rinvenuto grazie all’archeologo Gabriele Iudica intorno al 1820 che si apriva sull’agorà, piazza del paese. Oltre il suo muro di cinta si trovano un edificio di pianta circolare, probabilmente un impianto termale di epoca romana, riadattato a battistero in epoca bizantina e il Tempio di Afrodite, scoperto grazie al ritrovamento di un’antica iscrizione che ha consentito agli studiosi di affermare che nell’antica Akrai esistessero tre tempIi: l’Aphrodision, l’Artemision e il Koreion. Del tempio è rimasto ben poco non solo per i terremoti e le distruzioni ma anche per l’abitudine di costruire le abitazioni servendosi dei blocchi squadrati dell’antico tempio.
Degne di nota dovevano essere anche la grandiosa cinta muraria e l’asse viario, di cui rimane ben poco, con due porte: quella siracusana, a poca distanza dall’attuale ingresso, e quella selinuntina, sulla propaggine estrema dell’Acremonte. Il sistema viario urbano aveva l’asse principale (platea o decumano) in collegamento con le due porte urbane, su cui confluivano piccole arterie (stenopòi). La strada principale, dotata di una splendida e ben conservata pavimentazione lavica, ha una larghezza di quattro metri e ogni venticinque metri di intervallo viene incrociata da stradine laterali.
Dietro il teatro si aprono le latomie, inizialmente cave di pietra, furono usate per trarre il materiale necessario alla edificazione delle abitazioni e dei monumenti di Akrai, successivamente adibite a necropoli, luoghi di culto e abitazioni. Alla più grande, l’intagliata, è di forma ellittica e dalle alte pareti, oggi parzialmente interrate, si accedeva attraverso una porta, tuttora visibile, posta sotto il teatro. Interessante in quest’area è l’ipogeo della Grotta dei Cavalli, un’abitazione di epoca bizantina, composta da quattro grandi vani di forma rettangolare, a tetto piano, scavati nella roccia con accesso da uno stretto cunicolo. Nella parte meridionale della latomia si trova un piccolo ipogeo, il più bello e il meglio rifinito dell’intero complesso delle latomie acrensi che contiene sulle pareti, oltre a lo culi ed arcosoli, anche due tombe centrali a baldacchino. Da vedere il bassorilievo del I secolo a.C., con caratteri misti greco-romani, descrittivo di una scena sacrificale a sinistra e di un banchetto degli eroi a destra con al centro un guerriero romano in atto di compiere un sacrificio propiziatorio o di ringraziamento.
Finita la visita agli scavi, ci fermiamo in un baretto della piazza principale del paese di Palazzolo Acreide per mangiare e bere qualcosa poi giriamo un po’ il borgo medievale con i suoi vicoli decorati con stendardi rossi per la recente festa del patrono San Paolo. Un giro interessante ma devastante per il caldo pazzesco che si respira a inizio luglio e orario di pranzo (infatti non ci sono altri turisti oltre noi e una decina al massimo di persone).
Passeggiata e cena a Catania
Arrivati a Catania nel Bed & Breakfast La Foresteria, il signor Francesco ci rimette al mondo con una bella spremuta d’arancia ghiacciata che, insieme alla doccia e alla partita dei Mondiali ci fa rilassare un attimo. Decidiamo di uscire dopo aver prenotato per cena alla Buatta, uno dei locali protagonisti della trasmissione “4 Ristoranti” condotta da Alessandro Borghese alla ricerca del miglior ristorante a km zero di Catania. Nel centro di Catania, caratterizzata da bei viali con palazzi curati però non curati come dovrebbero, Fabio acquista alcune camicie in lino e in cotone in centro, chiacchierando col titolare del negozio da uomo Re Edit. Visitiamo piazza Bellini e non andiamo da Gomorra o al Mercato del Pesce, come consigliato nel negozio. Anche da Fud Off, altro locale che mi incuriosiva, c’è una serata particolare non adatta a Francesco mentre gli altri ristoranti della puntata quali KM 0, L’Officina del Gusto e La Corte dei Biscari (con terrazza sul palazzo più bello di Catania e vicino al Castello Ursino che Francesco ci aveva consigliato di visitare), sono chiusi il lunedì. A me sarebbe piaciuto andare al ristorante Il Carato, nei pressi di San Berillo, quartiere un tempo degradato e oggi diventato il tempio della street-art catanese insieme al Porto (zone da visitare la prossima volta). In ogni caso La Buatta è un locale contemporaneo e divertente che ci soddisfa con i suoi taglieri, fritti e le buatte, appunto, i vasi di vetro in cui sono servite le buatte di stagione accompagnate dalle migliori birre artigianali. E anche via dei Cruciferi è interessante con i suoi palazzi storici e le sue chiese. Una tappa gradevole e al giusto prezzo.
Martedì 3 luglio in volo da Catania a Pisa
Ci dispiace tanto, per problemi di orario, non aver potuto fruire della deliziosa colazione del B&B La Foresteria preparata per noi dal signor Francesco e da sua moglie, una delle migliori del nostro viaggio (vedi qui). Francesco, però, ci fa trovare l’essenziale per una veloce colazione così possiamo dirigerci ritemprati verso l’aeroporto di Catania dove abbiamo il volo alle 9.00. Il tempo di scattare a Franci alcune foto insieme ai gentilissimi giocatori del Catania Calcio diretti a Viareggio per le qualificazioni della Coppa Italia e, una volta atterrati, troviamo la nonna ad aspettarci. Che bel viaggio! E quante altre cose da vedere in Sicilia: torneremo presto, è una promessa!
Informazioni pratiche
Per visitare i resti archeologici dell’Antica Grecia nei pressi di Palazzolo Acreide occorre acquistare il biglietto di 5€ comprensivo anche dell’ingresso nel Museo Etnografico.
Il Bed & Breakfast La Foresteria (il signor Francesco) è in Via Ammiraglio Toscano, 6 a Catania, una zona non centralissima ma comoda per parcheggiare se si ha l’auto a noleggio (come nel nostro caso). E noi siamo andati a piedi ovunque da lì.
Il negozio Re-Edit è in via Antonino Di Sangiuliano, 263 a Catania e vende abbigliamento da uomo (camicie, pantaloni, ecc.) con ottimo rapporto qualità-prezzo.
Il locale La Buatta è in Via Crociferi, 42 a Catania è un locale moderno e divertente dove le birre artigianali si accompagnano a fritti, taglieri e tante buatte, contenitori in vetro, di stagione.