Prosegue la nostra vacanza nella Sicilia Sud-Orientale. Dopo Catania e Siracusa (qui il post), visitiamo la splendida cittadina barocca di Noto, patrimonio UNESCO, dove alloggiamo in un divino appartamento di charme, Casa Teresa (qui il post), e ceniamo in un ristorante concept-store dal gusto milanese, passeggiando tra le meraviglie rosate della capitale del barocco. E da domani mare mare mare, quello più selvaggio e dall’aspetto caraibico.
Martedì 26 giugno da Siracusa a Noto
Dopo la mattina di mare al Lido Sayonara a Fontane Bianche, vicino Siracusa (qui il post), partiamo per la splendida cittadina barocca di Noto dove siamo ospiti di Casa Teresa, un appartamento in una via laterale che, scendendo, porta al centro storico. Ci accoglie in casa la mamma di Giuseppe che ci apre le porte di una raffinata casa di charme, arredata con infinito gusto e abbinamenti insoliti: ceramiche fatte a mano e lampadari di design, opere d’arte contemporanee e quadri di artisti locali appoggiati a terra e pezzi di modernariato e di design. Meravigliosa!
Dopo una doverosa doccia, scendiamo nella via principale di Noto, il cui centro storico è patrimonio dell’UNESCO dal 2002 e considerata la capitale del barocco. Facciamo merenda nella storica pasticceria in cui, a detta di tutti, vengono realizzati e serviti i migliori cannoli e la migliore cassata della Sicilia, il Caffè Sicilia. E ne vale la pena! E poi, piazza dopo piazza, terrazza dopo terrazza, scalinata dopo scalinata, ci mettiamo alla scoperta delle meraviglie architettoniche di questa incantevole cittadina, caratterizzate dalla tenera pietra locale, di colore tra il dorato e il rosato. Qui gli architetti non hanno puntato sulla ricchezza dei motivi ornamentali, rimasti contenuti, ma nella complessa elaborazione di strutture e facciate, ora concave, convesse o addirittura curvilinee. Il barocco di Noto pervade l’intera città: gli elementi barocchi non sono isolati all’interno di un contesto urbano caratterizzato da diversi stili, ma sono collegati tra di loro in modo da realizzare quella che è stata definita la “perfetta città barocca”. A tal proposito il critico d’arte Ugo Ojetti sostenne: «A visitarla, palazzi, chiese, conventi, teatro pare un monumento unico, tutto costruito nello stesso tufo giallo, nello stesso barocco … fiammeggiante, con una grandiosità senza pause e una regalità senza avarizia». E la scenografia ariosa di Noto venne inquadrata nel film “L’Avventura” di Michelangelo Antonioni il cui protagonista, Gabriele Ferzetti, esclamò osservando la città dalla terrazza del campanile di San Carlo al Corso: «Ma guarda che fantasia, che movimento. Si preoccupavano degli effetti scenografici. Che libertà straordinaria!»
Passeggiando per corso Vittorio Emanuele III, la via principale di Noto, ci sorprendono gli scorci barocchi della Cattedrale di San Nicolò, a cui si accede da un’ampia scalinata, con un matrimonio in corso che ci impedisce di visitarla (ndr tra poco di fronte, nel Salone degli Specchi di Palazzo Ducezio, sarà celebrato il matrimonio dei Ferragnez – Chiara Ferragni e Fedez) e delle altre chiese, che si susseguono una dopo l’altra, ognuna con una sua peculiarità, e sembrano non finire mai. Nella Chiesa di San Domenico acquistiamo il biglietto cumulativo per la visita di tutte le chiese barocche, pur sapendo che non faremo in tempo perchè è tardi (ma in questo modo sosteniamo un’associazione di giovani e preparate guide locali). San Domenico è l’unica chiesa di Noto con la facciata convessa e, all’interno, è completamente bianca con il contrasto delle tappe nere della Via Crucis. Il bianco e nero è tipo dei monaci domenicani che, una volta morti, erano portati nella cripta e messi ad essiccare da seduti. Caratteristico l’altare realizzato con un blocco unico di marmo viola, l’antico presepe napoletano dell’800 con pupazzi in cera e la raffigurazione di animali morti portati in dono a Gesù e il dipinto e alcuni dipinti tra cui la “Madonna del Rosario” e “San Domenico che riceve lo Spirito Santo” di Vito D’Anna. Forse l’architetto Rosario Gagliardi ha trovato sepoltura a San Domenico, come avrebbe desiderato, accanto alla famiglia Navarro, i finanziatori dell’opera, in un contesto barocco quasi neo-classico per la sua sobrietà, tra cui spiccano i meravigliosi marmi provenienti da tutta Italia, compreso quello giallo siciliano.
L’altra chiesa che riusciamo a visitare fa parte del complesso del Santissimo Salvatore, al lato del Duomo, salendo sulla Torre Belvedere, la più alta della città, prima della chiusura, per godere di un meraviglioso panorama su Noto. Il complesso fonde tre costruzioni differenti: la Basilica in stile neoclassico, il Monastero barocco e il Seminario più moderno. La chiesa si sviluppa sullo spazio occupato anticamente dal primitivo chiostro del monastero benedettino, inglobandone una parte. Il ciclo decorativo dell’interno della chiesa del SS. Salvatore di Noto è una testimonianza tra le più significative della fase di transizione culturale siciliana tra tardo-barocco e neoclassicismo con interventi pittorici del palermitano Ermenegildo Martorana e in stucco di Giovanni Gianforma. Si tratta della chiesa più decorata di Noto privilegiando i colori rosa, oro e verde perchè ospitava il Monastero delle Benedettine frequentato dalle figlie delle famiglie più benestanti della città, spesso fattesi suore non per vocazione. I genitori, senza badare a spese, hanno affrescato la chiesa con i medesimi decori del palazzi in cui vivevano prima di farsi suore. I balconcini inferriati erano riservati alle suore di clausura per cantare all’interno e per celebrare all’esterno.
Siamo arrivati alla scelta del locale in cui andare a cena, scelta obbligata perchè è l’unico aperto di martedì sera tra quelli consigliati dal nostro ‘ospite’ Giuseppe (di prezzo e livello medio, dato che siamo in compagnia di Francesco e vogliamo evitare locali troppo eleganti o sperimentali). “Anche gli Angeli”, un luogo che contiene in sè un concept store di oggetti artigianali di lusso e cibo gourmet siciliano, libreria e cocktail bar con televisione. Io ho ordinato ravioli di burrata con bottarga e mentuccia, Fabio caserecce al pesto di pistacchi e Franci tagliatelle al ragù bianco di cinghiale (e poi va a vedere la partita dei mondiali su Sky). Di secondo io scelgo una tartare scomposta e Fabio le costolette di agnello mentre di dolce scelgo un ottimo gelo d’arancia. Una bottiglia di Nero d’Avola accompagna il tutto. Qui paghiamo il conto più salato del nostro viaggio (106€) ma, a mio parere, corretto per il servizio veloce e accurato e le preparazioni ben fatte. L’unico neo: sembrava di essere a Milano tra l’idea di concept store e l’accento milanese di chi ci serviva. E’ ora di tornare a casa prima di iniziare un’altra intensa giornata in Sicilia (vai qui per immergerti nel mare selvaggio siciliano)
Informazioni pratiche
Noto
Casa Teresa (qui il post dedicato) è un delizioso appartamento posizionato nel centro di Noto in via Ascenso Mauceri, 26 con la possibilità di parcheggiare nella stradina esterna e arrivare a piedi dappertutto. Vivrete immersi nel buongusto e nell’arte. Giuseppe Fichera saprà indicarvi il miglior posto in cui mangiare a seconda delle esigenze e del budget. Qui il sito.
Caffè Sicilia è in corso Vittorio Emanuele III, 125 nel centro storico di Noto
A Noto il biglietto cumulativo per la visita guidata delle principali quattro chiese barocche viene 10€ e le guide sono preparati ed entusiasti ragazzi del luogo.
Anche gli Angeli in Via Arnaldo da Brescia, 2 è un concept store, libreria, cocktail bar ed elegante ristorante nel centro di Noto.
Gli altri ristoranti di prezzo e livello medio consigliati dal nostro ospite sono Manna (in Via Rocco Pirri, 19) e Dammuso (Via Rocco Pirri, 10/12), sempre nel centro storico di Noto ma entrambi chiusi il martedì sera.
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