Sì, ho corso tutti i 100 km scalza e mi dicono che sono stata la prima in tutta la storia del Passatore a farlo. I piedi stanno benissimo, nemmeno un graffio! L’asfalto tosco-romagnolo era molto bello, liscio e senza troppe buche, quindi i miei piedi hanno sofferto davvero poco.
Come ti sentivi il giorno prima della gara? Che aria si respirava a Firenze prima della partenza?
Il giorno prima della gara ho cercato di riposarmi ma alle 6:30 ero già in piedi per l’agitazione. Avevo l’appuntamento con gli altri della mia squadra Feel Free alle 11:00 quindi ho passato 4 ore sostanzialmente a fissare l’orologio, a camminare avanti e indietro nella mia stanza d’albergo e a fare e rifare le sacche per i depositi.
Prima della gara stavo bene, ero molto carica ed emozionata. A Firenze c’era una bella atmosfera rilassata, sia alle Cascine dove si ritiravano i pettorali sia in piazza Duomo. L’aria era completamente diversa da quella che si respira alla partenza di una maratona o una mezza, c’era molto meno tensione, come se non dovessimo affatto fare una gara ma solo una gita in campagna. Faceva caldo ma era sopportabile. Pochi gradi in meno e sarebbe stata la temperatura ideale per una gara. Prima della partenza abbiamo girato un po’ in piazza Duomo, salutato tutti gli amici runner, fatto un sacco di foto e pranzato al volo. Poi è arrivata l’ora di entrare in griglia.
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Vogliamo sapere tutto del tuo Passatore! La salita, la pioggia, gli ultimi Km!
Noi tre di Feel Free, Marina, Ercole ed io siamo partiti insieme e abbiamo corso insieme la prima parte della gara e non avendo altro obiettivo se non di goderci il viaggio e di arrivare a Faenza entro il tempo limite delle 20 ore ce la siamo presa con calma. Ci siamo fermati a ogni ristoro. Ogni tanto ci fermavamo anche solo per fare le foto e ci siamo aspettati a vicenda quando qualcuno voleva rallentare o camminare.
In gara non ho sofferto né il caldo alla partenza né la salita di Fiesole e nemmeno la salitona fino alla Colla. Direi che non ho proprio sofferto affatto anzi, sono stata quasi euforica fino a all’una-due di notte quando mi ha colpito la temutissima “crisi”. E mi ha colpito forte. All’improvviso sentivo solo una infinita stanchezza, nausea e mal di stomaco. Sono stata piuttosto male tutta la notte e non posso dire di essermi goduta “la magica notte del Passatore”. Valutavo anche di ritirarmi ma non riuscivo a trovare un motivo valido per farlo. In fondo avevo solo un po’ di mal di stomaco ed ero stufa di correre, tutto lì. Quindi ho proseguito. Verso le 3-4 di notte correvo ancora insieme a Marina, ma mi sono accorta che lei andava molto più forte di me e che facevo fatica a seguirla. Io in realtà non volevo nemmeno più correre, solo camminare, ascoltare la musica, chiudermi nel mio mondo e commiserarmi e così le ho detto di proseguire al suo ritmo, senza di me. Con la musica nelle cuffie mi sono distratta un po’ dal mal di stomaco e il mio umore è migliorato. Camminavo piano piano e canticchiavo e dopo un’oretta sono riuscita a riprendere a correre.
Correndo senza scarpe è impossibile passare inosservati. Ho avuto un tifo e un sostegno enorme, da tutti: gli spettatori, i partecipanti, i volontari. E poi tante domande, domande in continuazione, quasi sempre le stesse: “Ma perché scalza?”, “Ma farai tutti i 100 senza scarpe?”, “Non ti fanno male i piedi?”. Ovviamente mi arrivava anche qualche commento negativo, del genere “Ma che schifo!”, ma sono cose di cui sono abituata ormai e non ci faccio più caso.
L’errore più grande che ho fatto in gara è stato quello di vestirmi troppo leggera. Quando sono arrivata al passo della Colla faceva ancora abbastanza caldo e non pioveva quindi ho deciso di non ritirare la mia giacchetta che avevo lasciato al deposito. Ho continuato a correre leggera, solo con la gonna e una maglia a maniche lunghe. Questa scelta si è rivelata sbagliatissima visto che circa 10 minuti dopo ha iniziato a piovere. Una pioggia che è durata per quasi tutta la gara. All’inizio era leggerissima e faceva quasi piacere ma verso la fine era fredda e fastidiosa.
Gli ultimi 10 km sono stati i più duri. Anche se sapevo di essere vicina all’arrivo questo fatto non mi dava forza. Facevo fatica solo a camminare. Non per via dei piedi, quelli non mi davano problemi, era più una stanchezza totale, sia fisica che mentale e che non avevo mai provato in tutta la mia vita. Per fortuna dopo il novantesimo chilometro mi è venuto incontro correndo il mio amico Andrea, un runner scalzo che era venuto da Milano a Faenza per darci sostegno. Mi ha prestato il suo K-way perché ormai tremavo dal freddo e ha corso affianco a me fino all’arrivo.
Passare sotto l’arco dell’arrivo è stato un momento magico, emozionante, quasi surreale. Ridevo e piangevo come una pazza. Subito dopo aver ricevuto la medaglia e ritirato le mie borse dal deposito mi sono accorta che stavo perdendo il treno per ritornare a Firenze e così mi sono messa a correre scalza in stazione a tutta velocità, con la medaglia al collo e con un’energia che non so da dove sia arrivata visto che fino a pochi istanti prima non c’era. Mi sarebbe piaciuto rimanere di più a Faenza per aspettare Ercole e per fare il tifo per gli altri runner ancora in gara ma ormai pioveva fortissimo ed ero congelata dalla testa ai piedi quindi ho preferito tornare subito in albergo a Firenze.
Il mio tempo finale è stato di 16 ore e 42 minuti, Marina è arrivata un quarto d’ora prima di me, ed Ercole fi ha messo circa 19 ore ma il tempo conta poco in questa gara perché è molto più di una gara, è davvero, come dicono, un viaggio!
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Complimenti Sara per questa strepitosa prestazione! Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Quale sarà la tua prossima gara, in Svezia o in Italia?
Adesso che è estate è pieno di gare in Svezia. Ho già trovato due-tre maratone che mi ispirano e tra un mese ho in programma una mezza, se avrò recuperato a sufficienza.
Ma io amo l’Italia e anche se non ci vivo più ci vado molto spesso, quindi sicuramente verrò questo autunno a fare qualche maratona. Forse Parma o Pisa, o perché no a Firenze?
Allora ci si vede alla partenza della Maratona di Firenze che correrò anch’io (con le scarpe però 🙂 Sarebbe splendido incrociarsi alla partenza e percorrere un tratto insieme ma questa è un’altra (piccola) avventura che magari racconteremo a fine novembre… Grazie ancora Sara! Sei stata una scoperta davvero superpiacevole. Continua a correre come ti senti e aggiorna il tuo profilo Instagram @sspirulina con tutte le prossime avventure!
Grazie anche a Lorenzo Lombardo per le storie che riesce a trovare e a raccontarci. Ormai tifiamo tutti per Sara!!!