Il vecchio motto “Chi va piano, va sano e va lontano” potrebbe declinarsi in “Chi va Adagio, degusta meglio“. Si, sto parlando del ristorante Adagio aperto nei pressi del mercato di Sant’Ambrogio a Firenze. Cibi e sapori tipicamente italiani in un menu eclettico che segue le tradizioni regionali italiane dedicando un mese ad ognuna di loro. Da prenotare le straordinarie Cene Evento in cui lo chef residente Giovanni Brunini affianca lo chef di un rinomato ristorante di altra regione per farci degustare le sue specialità. Non solo prelibate pietanze, difficili da trovare in quel di Firenze, ma anche vini che sono sapientemente accostati al menu selezionato dall’attento sommelier dell’Adagio. E i proprietari, Giovanni Lucchesi e David Bianchi, accolgono i propri ospiti con una calda informalità che fa sentire a casa propria.
La filosofia del ristorante Adagio
Il ristorante Adagio parte dal presupposto che viaggiare in Italia è un’esperienza di armonie ed equilibrio di gusti che si rispecchiano nella grande varietà e diversità di luoghi e paesaggi. Adagio intende diventare il luogo dove riscoprire i piaceri della tradizione, gli antichi saperi e la genuinità dei sapori che la cultura delle nostre terre gelosamente custodisce, un omaggio all’autentico Made in Italy, riscoprendo Tradizione, Ospitalità e Genuinità nelle eccellenze del mangiare italiano.
Il variegato menu propone piatti toscani con contaminazioni di altre regioni ed è sempre realizzato a partire da prodotti a filiera corta, realizzati da piccoli produttori locali interpreti del territorio circostante. Al banco si possono degustare l’insalatina di cavolo viola con arancia di Sicilia pelata a vivo, olio extra vergine di oliva e pinoli tostati oppure la burratina di bufala maremmana con insalata di puntarelle e alici di Cetara o ancora, passando al pesce, la tartare di tonno del Mediterraneo su burrata di bufala maremmana con bottarga di muggine di Cabras e salsa teriyaki alla Catalana di crostacei alle ostriche (se disponibili al mercato ittico). Gli antipasti spaziano dal pesce (alici o gamberoni) alla carne (patè di fegatini e tartare di manzo) mentre nei primi la creatività dello chef prende il sopravvento negli accostamenti (ingredienti o spezie inconsuete) e nei nomi delle pietanze quali il Raviolo Erotico, fatto in casa con ripieno di poppa, matrice e lingua su crema di cipolla di Tropea e salsa verde al ginger o i Tortelli Testacoda fatti in casa con ripieno di coda e cervello al burro e salvia. I secondi presentano piatti complessi quali il Petto d’Anatra all’arancia e il Controfiletto di manzo piemontese con fichi secchi, asiago e purè all’olio extra vergine di oliva. e l’originale Tonno steccato alla ‘nduja su crema di fagioli cannellini e cipolla in dolce-forte.
Aprile è il mese dedicato alle Marche con a menu le polpette di pesce come antipasto, i mitici Vincisgrassi, lasagne al ragù marchigiano di carni miste, il capretto arrosto alla marchigiana avvolto nella pancetta e il classico Ciambellone marchigiano con zabaione. Per accompagnare, sono stati selezionati tre vini marchigiani quali il Pistillo Pecorino Offida DOCG 2017 di Poderi San Lazzaro oppure due vini di Borgo Paglianetto quali il Vertis Verdicchio di Matelica Doc 2015 oppure il Terravignata IGT 2016.
Cena Evento sull’Emilia Romagna con lo chef Gabriele Romagnoli
La Cena Evento a cui ho partecipato grazie a 2night Firenze (ndr testata giornalistica online con cui collaboro, qui i miei articoli) era dedicata all’Emilia Romagna, una cucina certamente non leggera ma molto interessante con i suoi accenti dolci di zucca e amaretti. E’ stato invitato lo chef Gabriele Romagnoli, del ristorante “Quel Fantastico Giovedì” di Ferrara e la cantina che ha fornito i vini, diversi per ogni portata, è stata l’Azienda Vinicola Mattarelli.
Il menu, dalle 1.200 calorie (da smaltire il giorno dopo) ha visto come antipasto un ricco tagliere con un delizioso tortino di zucca con culaccia, pancetta e salame di Ferrara con irresistibili pinzini fritti abbinati al Lore04 Spumante Brut. Il bis di primi prevedeva i cappelletti con tartufo marzuolo, un semi-sconosciuto prodotto locale, che ha conferito un insolito sapore a uno dei piatti più noti della regione, e un insolito Pasticcio di Maccheroni all’Estense in crosta dolce, una frolla che ha reso speciale questo piatto. Il vino abbinato uno spumante rosè, il Rosa x Emy a cui è seguito il Bosco Eliceo Fortana Doc per accompagnare il secondo: un morbido petto di faraona con una farcitura che lo ha reso ancor più delicato con un assaggio di salama da sugo con purea di patate (piatto superstrong che a questo punto della cena non siamo riuscite a finire). Per dessert un tris con torta tagliolina, coperta di croccanti tagliatelle all’uovo zuccherate, salame al cioccolato fondente e zuppa inglese con amarene e per brindare Umberto I Fortana Mon Amour.
Informazioni pratiche
Il ristorante Adagio è in Via dei Macci, 79 R a Firenze nei pressi del mercato di Sant’Ambrogio.
E’ aperto dal lunedì al sabato (chiuso la domenica) a pranzo e a cena. Qui il link al sito.
Ci si può fermare al bar per un caffè, una bevanda o un aperitivo con prodotti selezionati oppure a cena per degustazioni ed eventi tematici per scoprire produttori e ricette dell’enogastronomia italiana.
Se si desidera, si possono acquistare prodotti presidio Slow Food di tutta Italia per riproporre in casa le ricette degustate al ristorante.