Ho scoperto il Rifugio I Diacci, immerso nell’Appennino Tosco-Romagnolo, grazie a un collega di Impact Hub Firenze e mi sono immersa nella natura selvaggia del Mugello, nei pressi di Palazzuolo sul Senio, sul Passo della Sambuca. Non mi aspettavo di trovare la stessa atmosfera della montagna, con una calda ospitalità, a meno di 70 km da Firenze!
Rifugio I Diacci sull’Appennino Tosco-Romagnolo
Il Rifugio I Diacci è un rifugio alpino del CAI (Club Alpino Italiano) dove è possibile vivere splendide giornate in famiglia con camminate di diversa difficoltà, pranzi e cene con prodotti locali – dalla pasta fatta in casa a carni, salumi e formaggi a km zero – e la possibilità di partecipare a tante attività, in particolare d’estate da luglio a settembre, e tanti fine settimana da presentazioni di libri a concerti dal vivo nell’aia, da passeggiate botaniche a laboratori per adulti e bambini. Quest’estate ci siamo stati due volte: un weekend a luglio io e Fabio e tre notti ad agosto con Francesco e ci siamo sentiti accolti con calore immersi nella bellezza della natura selvaggia dell’appennino tosco-romagnolo.
Un fine settimana immersi nella natura
A luglio siamo andati di persona a vedere lo splendido Rifugio I Diacci, lasciato Franci sul pullman del campeggio con gli scout, ci siamo diretti verso il Passo della Sambuca ma, ahimè, non ci siamo accorti di aver parcheggiato all’indicazione precedente, cosa che ha fatto totalmente perdere il senso dell’orientamento a Fabio, che ci era già stato, si, ma a gennaio quando era tutto ghiacciato. Dopo aver rinunciato al passaggio dal parcheggio al Rifugio (“No, no, grazie! Arriviamo a piedi!”) siamo andati, dunque, verso sinistra invece che verso destra e abbiamo iniziato a sbagliare seguendo le impronte di una jeep o trattore che, a un certo punto, sono finite in una zona fangosa effetto sabbie mobili. Allora siamo tornati indietro e siamo finiti nel bosco con alberi tutti uguali, foglie per terra tutte uguali, con il telefono e il wifi che non prendevano. Anche se Fabio fotografava e fotografava (e sentiva le voci, si, come no!) era forte il rischio di perdersi totalmente sull’appennino. Allora siamo tornati indietro e abbiamo camminato in cima a un monte arrivando ad un casolare che sembrava proprio quello del Rifugio ma… non lo era! A questo punto abbiamo fatto la scelta più saggia: andare in strada e riprendere da dove avevamo iniziato, senza perderci, seguendo i segnali del sentiero tracciati dal CAI. Erano ormai le 18.30 passate e rischiava di fare buio, non c’era più tempo di perdere!
Attraverso un ameno sentiero nel bosco, non difficile ma con alcuni alberi caduti che rendevano più difficile il passaggio, siamo arrivati al Rifugio in tempo per l’ora di cena dopo una rinfrescatina e il cambio (pesante, perchè la sera c’era bisogno del pile, come in montagna!). Tanti, oltre 100, i coperti apparecchiati per cena con un gruppone familiare e altre famiglie e amici che alloggiavano al Rifugio. Noi eravamo al tavolo con la scrittrice del libro presentato per l’aperitivo e suo marito e il fotografo naturalista con due amiche che avrebbe arricchito la serata con la veglia e l’intervista in seguito alla cena. Il cibo servito per cena, preparato con amore dalla mitica Francesca, era squisito! Un antipasto a base di farro e verdure, tagliatelle all’uovo fatte in casa porri e zenzero (deliziose!), un secondo con contorno e un dessert annaffiati da vino della casa e acqua. Dopo cena abbiamo iniziato a vedere le foto degli uccelli dell’appennino ma la stanchezza a un certo punto mi ha vinta e sono andata in camera per un lungo sonno rinvigorente.
La mattina, dopo una lauta colazione a base di prodotti fatti in casa, io e Fabio abbiamo scelto un facile sentiero di due ore passando anche dalla Cascata dell’Abbraccio che è a 5 minuti dal Rifugio. Ho terminato il libro che avevo portato e, dopo pranzo (questa volta alla carta: un enorme stinco di maiale con patate) abbiamo ripercorso il sentiero nel bosco a ritroso per arrivare alla macchina e siamo tornati a Firenze. Con la voglia di tornare presto a farci coccolare da Francesco e Francesca, che gestiscono il Rifugio I Diacci, per qualche bella giornata tra trekking e natura da trascorrere al fresco dell’appennino tosco-romagnolo ad agosto, insieme a Franci.
Trekking in famiglia al fresco
Quest’anno siamo partiti per la Sicilia a giugno (qui il primo post) mentre ad agosto abbiamo deciso di rimanere in zona, prenotando tre notti al Rifugio nella settimana successiva a quella di Ferragosto. Abbiamo chiesto a Francesca di raggiungerci al parcheggio verso le 16.00 per caricare in auto il nostro bagaglio, mentre noi abbiamo deciso di arrivare a piedi al Rifugio facendo una bella passeggiata nel bosco dell’Appennino, percorrendo una parte del percorso biodiversità. Dal laghetto artificiale alla collina con splendida vista siamo (questa volta 🙂 speditamente arrivati al Rifugio dove il mitico Jack ha intrattenuto Franci facendo artistici palloncini a forma di scimmia, fiori, ecc. A cena io non ho saputo resistere alle tagliatelle porri e zenzero già assaggiate la volta precedente mentre Franci e Fabio sono andati sul ragù di carne e sul fungo porcino. Dopo cena, Franci ha visto il cartone Capitan Mutanda in un’ampia stanza adibita a proiezioni private e a mostre, nello specifico la mostra fotografica sugli essiccatoi di castagne del Mugello, ormai in disuso e semi-diroccati.
Il giorno dopo abbiamo deciso di dedicarci al trekking sul serio e dopo la ricca colazione mangiata all’aperto ci siamo incamminati verso le Cascate del Rovigo. Attraverso boschi e ruderi di guerra, simboli della Resistenza, abbiamo iniziato a scendere nella vallata e, seguendo il torrente Rovigo, tra i ciottoli e l’acqua, siamo arrivati alle Cascate incastonate nelle rocce. Francesca ci aveva preparato dei panini al sacco e della frutta che abbiamo mangiato ad ora di pranzo in riva al ruscello prima di risalire sino al Rifugio e, devo ammetterla, la salita è stata piuttosto ripida e dura. Franci è stato bravissimo, io un po’ meno ma siamo tornati al Rifugio dove, per fortuna, erano arrivati altri bambini tra cui Martino, coetaneo di Franci, con cui si è messo a giocare prima e dopo cena.
La mattina dopo era prevista la passeggiata guidata sul percorso della biodiversità insieme ai figli di Francesco e a Martino (che, abbiamo scoperto, va in classe col miglior amico degli scout di Franci e agli scout con Lucrezia, compagna di classe di Franci oltre ad essere vicino di casa di un’altra, Beatrice). Prima in salita, poi in discesa abbiamo scoperto curiosità e luoghi della zona, passando dal Rifugio Cannova, autogestito (perfetto per gruppi numerosi o per campi scout). Rifocillati da un bel pranzetto, coccoli con prosciutto e stracchino, abbiamo partecipato al laboratorio di cesteria (lasciando in fretta Fabio da solo con la cestaia) e dopo la super-cena (tagliatelle verdi al ragù, arrosto con patate e cheese-cake ai frutti di bosco) Franci ha iniziato la consueta partita a Risiko con Martino (mentre Fabio non si sentiva in forma ed era salito in camera da subito).
Ultima mezza giornata al Rifugio, tra un gruppo di cavalieri che si ferma per un caffè e il laboratorio di pasta fresca condotto da Francesca in cui i bambini hanno preparato con le loro manine le tagliatelle che abbiamo poi mangiato a pranzo (io con i funghi porcini, slurp!). Ancora tempo di giochi all’aria aperta in compagnia e di letture in tranquillità, prima di farci riaccompagnare al parcheggio in auto da Francesco ed è già tempo di tornare in città. Ma torneremo presto a trovarvi: promesso ! C’è sempre bisogno di aria buona, belle passeggiate, tanto calore e cibo fatto in casa!
Informazioni pratiche
Il Rifugio I Diacci si raggiunge dal Passo della Sambuca con una passeggiata a piedi di circa 40 minuti. Si può prenotare la navetta che porta dal parcheggio direttamente al Rifugio. Qui il sito web: www.rifugimugello.it e qui la fanpage con gli aggiornamenti e gli eventi: www.facebook.com/RifugioIDiacci
Qui qualche prezzo: solo PERNOTTAMENTO € 25,00 a persona (con federa e piumino, senza lenzuolo e asciugamani), con colazione € 32,00 a persona, con mezza pensione € 50,00 a persona (menù fisso: primo senza tortelli o ravioli, secondo, contorno, dolce, escluse bevande e caffè) e con pensione completa € 65,00 a persona (bambini 0-3 anni gratuito – bambini 4-8 anni sconto del 30% – bambini 8-12 anni sconto del 15%). Il servizio biancheria prevede lenzuolo 7,00 euro e set di 3 asciugamani 3,00 euro.
Si può andare al Rifugio solo a cena con menù fisso € 20,00 a persona (escluse bevande alcoliche e caffè), prenotare pranzo al sacco (10€ a persona esclusa acqua) o panini (4€ l’uno). A pranzo si può scegliere dal menu alla carta.
Qui il numero per prenotare pernottamenti o pranzi-cene o, semplicemente, per saperne di più: 339 7722208 mentre durante i fine settimana o il periodo estivo si può chiamare direttamente il numero fisso del Rifugio 055 0763031
[…] Se oltre a mangiare volete pernottare nei boschi dell’Appennino Tosco-Romagnolo, vi consiglio spassionatamente di prenotare al Rifugio I Diacci, che si raggiunge in circa 40 minuti di piacevole passeggiata nei boschi. Cucina casalinga, pasta fatta in casa, tanto calore dal sapore familiare. Qui il link all’articolo. […]