Perchè odio Taranto e tifo Vinci

E’ stato un caso che due giorni dopo aver esternato il mio odio per Taranto, Roberta Vinci, tennista tarantina, abbia battuto Serena Williams alle semifinali degli US Open e si sia ritrovata inaspettatamente in finale in un torneo tra i più prestigiosi del mondo contro una giocatrice brindisina, Flavia Pennetta, sua coetanea. Ho esternato su Facebook il mio “E adesso FORZA TARANTO” con la sua foto e qualcuno mi ha subito risposto: “Ma non ti faceva schifo?” ed ecco la mia risposta: “Certo, sempre e comunque. Ma la Vinci e’ una ragazza seria che a 13anni e’ andata a Roma per lavorare duramente. Altrimenti sarebbe diventata come le massa delle tarantine bene con la villetta al mare e le serate a giocare a burraco al club vip. Quindi tifo per lei!

Usiamo quindi Roberta Vinci come metafora del tarantino ambiziosoroberta vinci2 che ha le capacità e la possibilità di scappare da Taranto per poter fare il salto di qualità verso l’eccellenza. Se si parla di sport agonistico appare ovvio il fatto di doversi spostare dove ci sono i migliori allenatori che allenano le migliori squadre ma questo succede qualsiasi sia l’ambizione del ragazzo/a tarantino. Se si rimane a Taranto, ci si vota all’impiego statale o alla disoccupazione (o a qualche posto privato che viene ottenuto a forza di raccomandazioni).

Taranto è la metafora della città di provincia, probabilmente del Sud, come un’altra amica dell’entroterra salernitano mi ha fatto notare aggiungendo: “... mi consolo pensando che noi ragazze di provincia siamo più’ temprate, meno cagionevoli agli sforzi e non ci fermiamo davanti a nulla!!!!!!“.

Aggiunge altra persona che: … i Notabili, gli arricchiti o pseudo tali, credo che dovunque formino un’enclave chiusa, settaria e fine a se stessa. Per fortuna c’è tanta altra gente, che a quell’enclave non appartiene, cui non interessa comparire ma “essere”. Certo, questa mia povera città di problemi ne ha tanti e molto seri, per lo più causati da una crisi economica devastante in un territorio che, purtroppo, e’ stato da decenni condannato dalla politica ad essere ilva-dipendente. Non assolvo i tarantini, colpevoli di arrendevolezza e scarso senso civico, ma penso anche che sia normale se tutti i giovani, i più preparati, i più istruiti, i più in gamba vanno via perché qui non si trova lavoro. Qui rimangono i peggiori, i meno intraprendenti o quelli come me, che dopo tanti anni fuori ci sono volontariamente tornata, che non riescono a vivere lontano dal mare….

tarantini nel mondoSono nata a Taranto e sarò tarantina per sempre ma ho scelto di vivere altrove per diventare me stessa. Poi certo tornare a Taranto per andare al mare o fare qualche buona mangiata di pesce mi piace ma adesso che fondamentalmente non ho più radici, essendo morti papà e mamma, sento davvero un legame labile con questa disgraziata città popolata da noiosi personaggi, i peggiori, come afferma una tarantina di ritorno, perchè chi si è fatto strada nel mondo, sicuramente non tornerà mai più a Taranto.