Non appena iniziata il 19 marzo la mostra di Palazzo Strozzi a Firenze dal titolo “Da Kandinsky a Pollock – La grande arte dei Guggenheim” mi sono precipitata a iscrivere Franci al laboratorio per bambini della domenica mattina. E ho fatto bene perchè ho trovato il primo posto libero addirittura per domenica 22 maggio, oltre due mesi dopo (oppure a giugno ma a scuole finite mando Franci dalla nonna a riposarsi – e stancare lei – un po’ …). Di questi laboratori non ne perdo neanche uno perchè sono sempre studiati su misura dei bambini e con una conoscenza accurata dei temi e delle opere della mostra (vedi qui il post sul laboratorio per la mostra Bellezza Divina). Per di più sono condotti con una professionalita’ e una passione fuori dal comune dall’associazione Mus.e di Firenze, che organizza attivita’ didattico-formative interessanti per i Musei Civici fiorentini.
Ci vediamo alle 10.15 per acquistare i biglietti e fare merenda alla Caffetteria all’interno di Palazzo Strozzi aspettando Paola e entriamo nella sala adibita a laboratorio didattico. Le coordinatrici iniziano a fare domande ai nostri bimbi (e anche a noi adulti) introducendoci i collezionisti Solomon e Peggy Guggenheim, zio e nipote, in competizione tra loro per scovare e acquistare opere da artisti contemporanei promettenti. Alla fine hanno acquistato talmente tanti quadri da decidere di aprire dei musei (a New York, a Venezia, a Bilbao) per farne fruire a noi visitatori e, al limite, collezionisti di minerali, Lego, palle di neve e altri oggetti in linea col nostro budget 🙂
Accediamo alla mostra e vediamo sulle pareti opposti le opere preferite rispettivamente di Solomon e di Peggy e, al centro, il quadro simbolo della mostra raffigurato nel biglietto e nei poster, “Curva dominante“, olio su tela dipinto nel 1936 da Vasily Kandinsky ed esposto al Guggenheim di New York, gradito sia da Solomon che da Peggy. Ci viene chiesto cosa vediamo nel quadro e vengono fuori: occhi, amebe, scale, ecc. mentre io non capisco il riquadro in alto a sinistra con simboli su sfondo scuro (pare una legenda). Saltiamo la sala successiva e ammiriamo delle miniature di opere gia’ in forma di collezione su misura di valigetta realizzasta da Marcel Duchamp appositamente per Peggy Guggenheim (era uno dei artisti preferiti insieme a Max Ernst che divenne suo marito). Tra questi i bambini indicano il loro quadro preferito: il cuore pop oppure i water capovolto (Franci, ovviamente :-).
Passiamo alla sala con le opere di Jackson Pollock e ci sediamo accanto al maestoso (e un po’ inquietante) “La foresta incantata” olio su tela realizzato nel 1947 di cui i bambini devono identificare i colori (rosso, nero, grigio, bianco e il fondo marroncino). Pollock è uno dei protagonisti del movimento dell’Action Painting in cui gli artisti interagiscono fisicamente con la tela schizzandovi i colori, camminandovi, spennellando con violenza, inclinando il foglio, ecc. Ci viene dato un foglio bianco e un colore nero e chiudendo gli occhi senza mai staccare il colore dal foglio dobbiamo eseguire quel che ci viene comandato: fai un tratto tenue, nervoso, ecc. I risultati sono completamente diversi l’uno dall’altro e Franci assegna un titolo alla sua (Scorpione) e alla mia opera d’arte.
Il compito che ci tocca nelle due sale successive è quello di trovare il quadro che, secondo noi, rappresenta meglio l’azione “gocciolare”. Franci la ritrova in uno dei tre dipinti di Sam Francis a cui, poi, occorre abbinare un altro verbo. Paola vede ‘volare’, Franci ‘suonare’ e io ‘illuminare’. Mettendo a fattor comune tutti i verbi abbiamo visto che ci sono tante azioni abbinabili alle opere di arte contemporanea esposte. Passiamo alla sala successiva e ci sediamo davanti a “Sarabanda“, una grande tela realizzata da Morris Louis, esponente di spicco della corrente del Color Field Painting utilizzando una vernice acrilica a base d’olio sviluppata per lui da alcuni amici. Ci viene spiegata la tecnica che prevedeva la creazione di bande di vernice ai lati della tela poi sollevata per farle scendere e creare pattern casuali. Ci vengono consegnati degli scovolini colorati chiedendoci di creare un pattern del quadro (Franci fa le ali di Batman, io un’onda laterale, Paola una sorta di fiore) e poi di metterle insieme in famiglia / gruppo.
Arriviamo al caso estremo in cui è la materia a decidere il risultato finale del quadro con l’opera “Bianco B” di Alberto Burri in cui la plastica viene bruciata e prende forme inimmaginabili (immagino il buon odore al momento della creazione…). L’opera è tra due sculture di leone molto interessanti di Mirko Basaldella e conclude la nostra osservazione pre-laboratorio. Torniamo nella sala e iniziamo a lavorare. Ci vengono consegnati i quadretti a matita nera che dobbiamo completare intingendo il pennello nell’acqua.
Poi ci vengono dati tanti strumenti diversi: pennello, pipetta, spugnetta, spago, corteccia, ecc. e tanti colori diversi in dei bicchieri (blu giallo rosso verde) con i quali dobbiamo realizzare dei piccoli quadretti rettangolari e quadrati sperimentando in piena liberta’. Alla fine ci viene dato un enorme foglio dove dal primo laboratorio all’ultimo sara’ realizzata un’opera d’arte collettiva utilizzando un solo strumento, un solo colore e un solo gesto. Tra noi tre il più efficace è Franci che sceglie la pipetta e il colore rosso e il suo gesto arriva dal bordo a meta’ foglio (e prendendo in parola di dettami dell’Action Painting voleva addirittura mettersi in piedi sul foglio 🙂 Faccio mettere il timbro sul biglietto in modo da poterci tornare nel pomeriggio con Fabio e, facendo il biglietto famiglia, potremo entrare anche alla Strozzina per vedere un’altra mostra in corso, quella di Liu Xiaodong.
Quando usciamo Franci ci chiede se ci è piaciuta la mostra. A lui tantissimo! Infatti dopo pranzo mentre ci ridirigiamo verso Palazzo Strozzi dice al padre che vuole spiegargli lui le opere viste la mattina. In effetti mi da’ tanta soddisfazione: riconosce un secondo Kandinsky (questo è uguale a quello del biglietto) e un Picasso (mostra vista un paio d’anni prima). Con Fabio riusciamo ad entrare anche nelle sale viste di corsa la mattina: quella che riproduce l’abitazione veneziana di Peggy Guggenheim con una splendida e vivace scimmia dipinta da Francis Bacon e nella sala con tanti Mark Rothko retroilluminati.
In più scendiamo alla Strozzina per la mostra “Migrazioni” dell’artista cinese contemporaneo Liu Xiaodong a cui era stato commissionato un lavoro sulla comunita’ cinese di Prato. Tema che a lui sembrava noioso (ma è interessante vedere come un tempo erano i pratesi a vivere e lavorare in fabbrica in condizioni abbastanza disumane) e ha integrato con la migrazione forzata dalla guerra dei profughi siriani, dopo aver visto la sconvolgente foto del bimbo siriano riverso sulla spiaggia turca che ha provato a ritrovare. Bella la sua osservazione dei cinesi a Prato, migrati per fare più soldi più in fretta possibile ma privati della loro dignita’, costretti a vivere in tanti in piccole case nascondendo la realta’ ai parenti lontani. Sentita l’osservazione di profughi rimasti in Grecia, neanche più siriani dopo la commozione suscitata dalla famosa foto di Aylan, in condizioni precarie in attesa di un futuro migliore.
Abbiamo passato davvero una domenica diversa e interessante, immersi nella bellezza e nelle brutture del mondo, con la possibilita’ di imparare e di evadere ma anche di riflettere sulla nostra fortuna e sulle iniquita’ del mondo. Una giornata che consigliamo vivamente anche a voi di trascorrere fino al 24 luglio. (immagini fatte da me oppure tratte dall’area stampa della mostra sul sito di Palazzo Strozzi)
Mostra “Da Kandinsky a Pollock – La grande arte dei Guggenheim” dal 19 marzo al 24 luglio 2016 a Palazzo Strozzi (piazza degli Strozzi a Firenze)
Biglietto famiglia 23 euro per ambo le mostre valido l’intera giornata con il timbro apposto dopo il laboratorio (oppure intero 12 euro e ridotto 9,50 euro con bambini gratis sino a 6 anni e ridottissimo a 4 euro dai 7 ai 18 anni)
Orario mostra: tutti i giorni inclusi i festivi dalle 10.00 alle 20.00 (il giovedì aperta sino alle 23.00)
[…] laboratori di Palazzo Strozzi a cui abbiamo partecipato: laboratorio Bellezza Divina, laboratorio Da Kandisky a Pollock e laboratorio Ai […]