Sabato mattina siamo stati ad un’altra bella iniziativa organizzata dalla scuola di mio figlio: la visita guidata alla mostra “Un palazzo e la citta‘” al Museo Ferragamo di Firenze per noi adulti mentre i bambini si sono messi al lavoro insieme a un Mastro Calzolaio per realizzare un sandalo nel “Laboratorio” nel Palazzo dopo aver scoperto la storia di Salvatore Ferragamo e i segreti dei pellami e delle fasi di lavorazione delle scarpe artigianali.
E la storia del calzolaio prodigioso Salvatore Ferragamo è davvero affascinante: nato nel 1898 come undicesimo figlio di quattordici in una famiglia poverissima di Bonito, a 100 km da Napoli dimostra sin da piccolo una grande passione per le scarpe ma il calzolaio è ritenuto un mestiere povero dai genitori che non volevano mandarlo a bottega. Finchè una notte prima della comunione delle sorelle prive di scarpe non si mette a lavorare tutta la notte per realizzarle, dopo le giornate passate ad osservare il calzolaio del paese al lavoro invece di giocare per strada con gli altri bambini. Tutti i compaesani ammirarono le scarpe e convinsero i genitori a far seguire la grande passione di Salvatore che volò a 16 anni negli Stati Uniti per sbarcare il lunario raggiungendo i fratelli maggiori prima a Boston poi a Santa Barbara dove diventa il calzolaio delle star di Hollywood. Seguendo lezioni di anatomia, ingegneria, ecc. all’Universita’ di Los Angeles inventa e brevetta la suola in metallo per dare più equilibrio ai tacchi. Si rende conto però che in America ci sono i macchinari industriali ma manca manodopera artigiana esperta quindi torna in Italia, a Firenze, famosa per la sua tradizione nella lavorazione della pelle, e acquista nel 1927 un palazzo che divenne (ed è ancora oggi) di rappresentanza per i buyer e gli ospiti internazionali.
Appena entriamo c’è un orologio che rappresenta quello posto sul palazzo stesso e un’esposizione di scarpe divise in giorno e sera e annate, quelli sino agli anni ’50 realizzate da Salvatore in prima persona poi dalla figlia Fiamma, l’unica che ha portato avanti l’arte del padre vincendo il Neimus Marcus Award, massimo riconoscimento mondiale per il settore della calzatura. Si vedono alcune calzature iconiche tra cui la Rainbow realizzata per Judy Garland con la zeppa in sughero (era tempo di guerra e i materiali più preziosi scarseggiavano) o per la principessa indiana Indira Devi che apprezzava i decori e i materiali creativi e originali o la scarpa invisibile col tacco a F (la sigla di Salvatore). Il Palazzo per Ferragamo era talmente importante da essere raffigurato nel logo dell’azienda stessa, nel packaging e in un foulard realizzato in diversi colori fluo dal gusto pop-art.
Entriamo nelle stanze della mostra “Un palazzo e la citta‘”, ancora visibile sino al 3 aprile, realizzata per ricordare i 150 anni di Firenze capitale d’Italia (e Palazzo Spini Feroni è stato sede del municipio stesso della citta’). Nell’Ottocento il palazzo diventò proprieta’ del banchiere Geri Spini e della famiglia Spini è raffigurato l’albero genealogico. Passò poi di mano in mano ad altre famiglie nobiliari sino ai Feroni. Passiamo dal corridoio con tante rappresentazioni pittoriche del Palazzo di artisti italiani e stranieri e arriviamo alla sala dedicata a Dante Alighieri con la scena del mancato saluto di Beatrice a Dante e il Palazzo sullo sfondo (pare uno dei motivi per cui Salvatore desiderava acquistare proprio quel palazzo). Il Palazzo sino all’Ottocento aveva anche il cosiddetto “arco dei pizzicotti” e un torrione che furono abbattuti per allargare la carreggiata lungo l’Arno.
Nel XIX secolo il palazzo diventò un albergo di lusso, l’Hotel de l’Europe, di proprieta’ di Fanny Hombert (tra gli ospiti il cancelliere Metternich e il compositore Franz Liszt), fu poi sede del Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux con tanti intellettuali immersi nei sigari e nelle riviste italiane e straniere (ora trasferito a Palazzo Strozzi) e abitazione di personaggi bizzarri e amati dal popolo come Girolamo Segato, che dopo essere rimasto chiuso per giorni in una piramide si impallino’ per la mummificazione e sviluppo’ una pratica per “pietrificare” i cadaveri (c’è un esempio mentre i documenti furono da lui distrutti prima della morte).
Quando Salvatore Ferragamo acquistò l’edificio, il palazzo conobbe una nuova stagione, accogliendo laboratori artistici, atelier di moda e famose gallerie d’arte, aperte alla valorizzazione sia dell’arte antica sia di quella contemporanea. Tuttora rappresenta uno spaccato della cultura italiana ed è il simbolo nel mondo dell’azienda che vi ha sede e vi opera: la dimostrazione evidente del fatto che il talento degli italiani vive grazie anche ai luoghi in cui lavora e di cui si nutre e che la bellezza genera bellezza. (dal sito della mostra).
Ci sono delle paline con video e alcune delle scarpe memorabili dei Ferragamo padre e figlia con una concezione moderna della calzatura, bella ma anche comoda, tra cui il sandalo Kimo che cambiava gusto semplicemente cambiando il calzino in pelle sottostante. Tuttora Ferragamo è il calzolaio delle star con le forme dei piedi non solo di Marilyn Monroe e Sophia Loren ma di Madonna e Angelina Jolie. Peccato che non abbiamo potuto visitare le sale viste in foto che sembrano davvero bellissime (anche se fin troppo cariche di tappezzerie, tappeti, decori, ecc. per i miei gusti).
Il simbolo della mostra prende ispirazione da una veduta a 360° di Firenze presa dalla sommità merlata di Palazzo Spini Feroni raffigurata in un’incisione di Ramsay Richard Reinagle del 1806, pubblicata nel “Journal des Luxus und der Moden”, una sorta di diorama della città mostrato a fini promozionali. Nell’ultima sala c’è una raccolta di opere d’arte da De Chirico, Mario Tozzi, Ram sino all’interessante Primo Conti. Abbiamo aspettato qui i nostri figli che sono usciti fieri con il loro sandalo in pelle decorato a mano, il diploma di Calzolaio Prodigioso e un librino illustrato con la vita di Salvatore Ferragamo. Davvero una bella mattinata e non vediamo l’ora di visitare la prossima mostra!
Il Museo Ferragamo (qui il sito per conoscere le mostre e altri eventi in corso) è nel seminterrato palazzo medievale Spini Feroni (piazza Santa Trinita 5 r al centro di Firenze) e al pian terreno ci sono la boutique Ferragamo e il ristorante Il Borro. Per noi l’ingresso è di 6 euro mentre per i bambini sotto i 10 anni e gli adulti sopra i 65 anni è gratuito.