Sabato mattina ho prenotato per Franci un laboratorio ai Musei di Fiesole sul tema: “Giochi e passatempi dei bambini nella Fiesole etrusca e romana” rivolto ai bambini dai 7 ai 12 anni di eta’ con l’obiettivo di conoscere la vita quotidiana a Fiesole scoprendo come si divertivano i bambini durante le loro giornate. Un’occasione di riscoperta e conoscenza di antichi giochi di cui si è persa memoria.
Il laboratorio si è tenuto nel Museo Civico Archeologico ed è gratuito previa prenotazione per mail. Siamo arrivati una ventina di minuti in anticipo così abbiamo potuto fare un giro nell’Area Archeologica di Fiesole di circa tre ettari che si estendono su pianta triangolare delimitata sul lato nord dalle mura etrusche con il teatro romano del I sec. d.C., un’area sacra con un tempio etrusco del IV sec. a.C. su cui fu ricostruito nel I sec. a.C. quello romano, dopo la conquista della citta’, e le terme del primo periodo imperiale.
Il teatro romano è tuttora usato per concerti e spettacoli durante l’estate ed è realizzato con la pietra ricavata dallo scavo del pendio roccioso su cui si sono poggiate le gradinate. E’ di tipo greco con forma semicircolare e conservato piuttosto male senza più sfondi di cui ci sono alcuni resti conservati nel museo. Si notano i passaggi da cui il pubblico accedeva nel teatro tramite strette scalette che dividevano la cavea (gradinata) in quattro settori. Ai lati del proscenio ci sono dei passaggi coperti a volta che probabilmente erano dei magazzini.
Siamo arrivati sino alle terme romane costruite nello stesso periodo del teatro: luogo di incontro e spazio dedicato al benessere del corpo e della mente dei cittadini, costituite da uno spazio all’aperto e uno al coperto. All’aperto c’erano delle grandi piscine di varie dimensioni, una cisterna e un’area dedicata alla ginnastica mentre al coperto si riconoscono il frigidarium (ambiente fresco) con vasca semicircolare rivestita in marmi separata con tre archi dallo spazio antistante in cui si conversava (qui è stata rinvenuta la statua di Ercole fanciullo visibile nel Museo), il tepidarium (ambiente di passaggio riscaldato da un forno) e il calidarium (ambiente riscaldato da due forni posti dietro la parete). In eta’ longobarda l’area fu occupata da un cimitero con alcune tombe e fu riportata alla luce dagli scavi di fine ‘800 ormai deteriorata.
Alle 11.00 è iniziato il laboratorio prima visionando alcune statuine, una lupa in bronzo e alcuni scheletri di un uomo longobardo, di una donna anziana e di un giovane guerriero. L’eta’ e la salute si riconoscono dalla dentatura e dalle ossa che rivelano in maniera precisa lo stato di salute, le abitudini e il ceto sociale delle persone rinvenute seppellite. I più ricchi avevano con sè bicchieri e brocchette in finissimo vetro decorato (molte rinvenute intere), gioielli, pettini (con denti larghi per pettinare e fitti per togliere i pidocchi), spade, cinture, ecc.
Si sale nella sala laboratorio e si iniziano a conoscere i giochi dei bambini di oltre 2.000 anni fa sia poveri, che giocavano per strada a mosca cieca, alla campana e a Manuè Zozzò (non so come dite voi in Toscana), sia ricchi con dadi, filetto, cavallucci a dondolo e bambole (alcuni rinvenuti nelle tombe insieme a scheletri di bambini). Per iniziare i bambini hanno scritto i numeri da 1 a 6 su dei dadi in ceramica, poi hanno giocato a filetto (una sorta di tris), quindi hanno lanciato delle palline su una tegola.
Nel frattempo io e Fabio, alternandoci, abbiamo potuto visitare il Museo Archeologico diviso in più parti: una sezione è dedicata ai reperti dall’area urbana con bronzetti votivi etruschi arcaici e la grande stele funeraria in pietra serena, un prodotto tipico del territorio fiesolano in età etrusca arcaica. Nelle sale seguenti trova posto il materiale proveniente dagli scavi effettuati nell’Area archeologica: i fregi marmorei e le sculture dal Teatro e dalle Terme, la stipe votiva etrusca del tempio di Minerva, le antefisse fittili e il torso di leonessa in bronzo, forse parte di un gruppo scultoreo di età etrusca. Conclude il percorso di visita la sezione longobarda con numerosi corredi funerari e una tomba integralmente ricostruita.
Al piano superiore si trova la sezione antiquaria con le ceramiche attiche e magno-greche della collezione Costantini, monete e sculture di provenienza romana e altri reperti donati al Museo da collezionisti locali, tra cui dei vasetti provenienti da Egnatia (ossia da Taranto) e suppellettili completamente nere e lucide che non sfigurerebbero in una casa contemporanea.
Come al solito abbiamo troppa bellezza e non riusciamo a valorizzarla a dovere. Il Museo e l’Area meriterebbero una disposizione e delle descrizioni aggiornate e arricchite. Per esempio personalmente non ricordavo che i Longobardi, popolo nordico, avessero dimorato in Toscana e a Fiesole. E questi vasi dell’antica Grecia e i busti dell’antica Roma rivelano una perizia e amore per l’arte e per la bellezza sempre attuali. Un’altra mattinata ben spesa in un posto unico.
[…] Al piano terra sono davvero belli e unici i reperti delle necropoli etrusche risalenti addirittura al VII secolo a.C. con le tombe a cassetta che contenevano non solo le ceneri dei defunti ma gli oggetti preziosi a loro casi quali orecchini, spille e bronzetti votivi. Ci sono resti di iscrizioni, tombe e pavimenti di epoca romana alcuni con motivi geometrici astratti o mosaici con scene mitologiche di case private ed edifici sacri o dei Longobardi con cinture con fibule in metallo o in oro (vedi Museo di Fiesole qui). […]