Ieri sono stata invitata al vernissage della mostra “Neo Skēnḕ – Manifesti d’artista al Teatro di Rifredi” curata da Simone Teschioni Gallo su progetto ideato con Niccolò Mannini, direttore della Galleria d’arte La Fonderia, insieme al Teatro di Rifredi, durante questi ultimi mesi di chiusure generalizzate dovute al Covid. Un progetto che nasce proprio ad ottobre, quando le nuove restrizioni imposte dal DPCM hanno costretto tutti i teatri (e ahimè non solo loro) a chiudere nuovamente, dopo un timido tentativo di riapertura in tutta sicurezza. E così decine di stagioni teatrali appena iniziate e centinaia di spettacoli in programma in tutta Italia, sono stati annullati all’improvviso. Ma dietro le porte chiuse dei teatri e le loro insegne spente, la vita ha continuato a scorrere e le idee a nascere. Neo Skēnḕ è una di queste.
Neo Skēnḕ – Manifesti d’artista al Teatro di Rifredi
Sale espositive dell’Accademia delle Arti del Disegno
Firenze, via Ricasoli 68 (piazza San Marco)
12 maggio – 13 giugno 2021
Il direttore artistico del Teatro di Rifredi, Giancarlo Mordini, all’indomani delle nuove chiusure, ironizzava su Facebook sul fatto che tutto il materiale grafico degli spettacoli non andati in scena, sarebbe servito solo a “fare delle barchette”. E la barchetta della sua battuta, in un attimo s’è fatta nave, ha spiegato le proprie vele e ha dato vita al progetto, ideato da Niccolò Mannini e da Simone Teschioni Gallo. A quelle locandine, infatti, invece di finire al macero, è stata data una seconda vita e, messe nelle mani di cinque artisti, sono state trasformate in opere d’arte. Skēnḕ, in greco, è il palcoscenico, lo spazio in cui viene messo in scena lo spettacolo, e il titolo della mostra richiama proprio quel luogo, che si è voluto tenere in vita nonostante la chiusura forzata, creando un ponte tra l’arte visiva pittorica e l’arte della recitazione, che in un momento storico difficile come quello che stiamo vivendo, si sono potute supportare e sostenere a vicenda.
Gli artisti selezionati, tutti giovanissimi, sono Irene Bulletti, Leopoldo Innocenti, Rossella Liccione, Leonardo Moretti e Skim. Ognuno di loro ha scelto una serie di locandine su cui lavorare e in questi mesi, ciascuno nel proprio atelier e seguendo il proprio stile, le ha trasformate in opere d’arte. I cinque artisti hanno voci e linguaggi molto diversi tra loro, spaziano dal figurativo all’astratto, dalla street art fino alla rielaborazione delle opere tramite un approccio installativo, con materiali e tecniche sperimentali. Irene Bulletti, artista eclettica, traccia nelle sue opere un linguaggio astratto e gestuale, riportato talvolta allo studio di ambienti interni come specchio della nostra interiorità, prediligendo il collage e vernici acriliche; Leopoldo Innocenti vicino all’espressionismo mitteleuropeo di Baselitz e Kiefer, lavora con pigmenti su carta, che oltre a supporto diventa essa stessa parte dell’opera; Rossella Liccione parte dallo studio dei cinque sensi, per arrivare ad elaborare un linguaggio di geometrie irregolari che sfruttano la luce e la trasparenza, esaltando l’intensità del colore; Leonardo Moretti è un artista installativo, che studia attraverso la sua arte i rapporti tra il luogo e lo spettatore, per immergerlo totalmente nello studio dell’individuo e del suo rapporto con se stesso, la società e l’ambiente; Skim infine, partendo dal mondo dei graffiti, approda alla tela e nei suoi lavori analizza a fondo la quotidianità che ci circonda, il caos generato dall’uomo stesso, armonizzandolo attraverso il suo motto: “in colour we trust”.
Le locandine scelte sono state dunque rielaborate attraverso i loro simboli, il loro linguaggio e la loro arte. E nella nuova veste, verranno adesso esposte nella grande mostra collettiva, curata da Simone Teschioni Gallo, ha inaugurato ieri 11 maggio svelando al pubblico come in momenti di difficoltà, le differenti muse delle arti e i loro rispettivi interpreti siano in grado non solo di interagire tra loro, ma di far fronte alle difficoltà insieme, creando una narrazione universale. All’ingresso della mostra, prima di entrare nel percorso espositivo, che evoca continuamente il mondo del teatro, un video realizzato da Malandrino Film, racconterà tutta la storia del progetto, dalla nascita dell’idea, alla realizzazione delle opere, attraverso interviste ed immagini dietro le quinte. Una selezione dei manifesti esposti uscirà anche dalle Sale dell’Accademia per ritornare laddove erano stati pensati, ovvero nelle vetrinette e negli spazi adibiti alla pubblicità degli eventi cittadini dei circuiti comunali di Firenze e di Scandicci, che li ospiteranno per tutta la durata della mostra.
“Sono molto felice che la colorata barchetta creata al Teatro di Rifredi con i manifesti degli spettacoli annullati per la pandemia, sia stata all’origine di questo progetto – dichiara Giancarlo Mordini. – È un nostro “piezz’ ‘e core” che ci ha lasciato ma che, invece di andare verso il macero, è approdato su altri fecondi lidi creativi. Un esempio di contaminazione delle arti che ci fa guardare con fiducia al futuro. Energie diverse, segni e stili diversi, ma pur sempre sensibilità artistiche in grado di rielaborare, trasformare, creare. Solo l’arte può salvarci in queste acque tempestose e agli artisti è dato il privilegio di anticipare il futuro”.
“Lo spunto si è trasformato in idea, l’idea è diventata progetto, il progetto realtà – racconta il curatore Simone Teschioni Gallo. – È stato veramente emozionante poter parlare con i singoli artisti e vederli sposare in tutto e per tutto l’iniziativa di Neo Skēnḕ. Una collaborazione stimolante da un punto di vista curatoriale, che ci consente di riportare a teatro il fascino dell’arte. Un significativo contributo creativo in un periodo piuttosto arido per il mondo della cultura, un’unione non scontata in tempi di isolamento e distanziamenti, una squadra ben assortita che sono certo saprà stupirci grazie alla spiccata creatività messa in campo e al “genius” celato dietro ogni singolo linguaggio. Una nuova traccia, una nuova via da seguire, una nuova scena appunto, che pone al centro il Teatro e gli Artisti”.
La mostra nelle sale espositive dell’Accademia consentirà alle opere realizzate di essere valorizzate al massimo, ricreando lungo il percorso del visitatore, attraverso un allestimento semplice ed essenziale, un’esperienza dall’elevato fascino teatrale. L’esposizione sarà inoltre arricchita dalla pubblicazione di un catalogo, edizioni Polistampa, la cui presentazione si terrà giovedì 20 maggio alle ore 17.30 presso il foyer del Teatro di Rifredi, alla presenza degli artisti. Le opere realizzate per Neo Skēnḕ verranno raccontate attraverso un breve video, realizzato per volontà dei due ideatori, che darà voce direttamente agli artisti, ripresi all’interno dei loro atelier, intenti nel dar forma e vita alle loro opere su carta.
“Dopo aver visto il post di Giancarlo ed essermi confrontato con Simone – racconta il gallerista Niccolò Mannini – ho realizzato che avevamo avuto la stessa idea. Ho trovato stupefacente come, durante le diverse fasi del progetto, le differenti arti abbiano creato da subito una profonda connessione tra tutte le persone coinvolte. Lo scouting degli artisti e la ricerca sono la parte più emozionante del lavoro del gallerista e dare vita a questo progetto è stato veramente entusiasmante. Abbiamo così tracciato una mappa dei vari modi di approcciarsi al medium proposto attraverso linguaggi differenti, credendo fortemente nell’importanza della condivisione delle idee tra gli artisti chiamati in causa. In questo periodo, così buio per l’arte stiamo cercando di reagire, oltre che per fotografare un periodo storico unico nel suo genere, anche per dimostrare che le arti sono la carezza interiore di cui tutti abbiamo bisogno, ora più che mai”.
Informazioni pratiche
Sale espositive dell’Accademia delle Arti del Disegno
Firenze, via Ricasoli 68 (piazza San Marco)
12 maggio – 13 giugno 2021
dal martedì al sabato 10:00 – 13:00 / 17:00 – 19:00;
domenica 10:00 – 13:00; giorno di chiusura lunedì.
Ingresso gratuito con accesso nel rispetto delle normative anti-Covid.
La mostra è co-promossa dal Comune di Firenze, dal Comune di Scandicci insieme al prezioso contributo di Unicoop Firenze e delle ditte Moka Arra srl. e Prodigio Divino srl.