Metti due giorni a giugno trascorsi in un tranquillo borgo toscano della campagna pisana trascorsi con un’amica-collega interessata al concetto di albergo diffuso e degustare eccellenze locali. Ecco le due blogger del borgo, io e Caterina, da Firenze a Lorenzana pronte a raccontare l’esperienza vissuta fatta di quiete, arte, cibo e tanto verde, quello da cartolina.
Pastificio Martelli a Lari
Partenza martedì mattina sulla Fi-Pi-Li dove il traffico non manca mai. Arriviamo nel delizioso borgo di Lari in tarda mattinata e visitiamo per prima cosa il Pastificio Martelli, ubicato nella Rocca. Proprio come si legge dal sito del Pastificio, “... il paese di Lari, visto da lontano, è uno spicchio di medioevo tra le dolci colline pisane. Sali di buon passo verso l’alto, il borgo antico ti aspetta. Lassù, all’ombra della Rocca, c’è un grande palazzo dipinto di giallo. È il Pastificio Famiglia Martelli: non un’industria silenziosa con linee veloci e corridoi deserti, ma l’ultimo, vero pastificio tradizionale.Un mondo fatto di tempi lenti, macchinari d’epoca e artigiani all’opera, impegnati a impastare, tagliare, essiccare una delle migliori paste italiane.”
La pasta realizzata da 90 anni dal Pastificio Martelli è rigorosamente di grano duro, adesso obbligatorio con la legge introdotta in Italia negli anni ’60. Prima veniva venduta sfusa mentre crescendo è nata l’esigenza di confezionarla e, per distinguersi dal blu adottato da Barilla e inconsciamente abbinato alla pasta, hanno deciso di usare una confezione gialla che richiamasse confezionata la carta gialla paglierina con cui in Toscana si incartava la pasta. L’azienda è in via dei Pastifici (in effetti adesso è rimasto solo il Pastificio Martelli) all’interno della Rocca di Lari. E come la Rocca difendeva la popolazione di Lari dalle insidie dei nemici, così il Pastificio Martelli difende la pasta tradizionale dalle insidie dell’industria moderna (vedi la grafica realizzata da Tommaso Levente Tani). L’obiettivo è produrre la migliore pasta possibile senza indulgere alle mode sia nella lavorazione (niente paste integrali, gluten-free, ecc.) che nei formati, solo 5 – maccheroni, spaghetti, spaghettini e penne classiche rigorosamente non rigate con l’ultimo formato, i fusilli, introdotto 4 anni fa dopo aver scoperto in una rivista storica che era stato realizzato dal fornaio Peciolo nel 1284 con una forma che richiamasse la Torre di Pisa (i 7 giri sono quelli del camminamento che sale per arrivare in cima alla Torre).
La pasta Martelli non si trova nella grande distribuzione ma nelle migliori gastronomie (a Firenze Pegna) e ristoranti di 32 paesi di tutto il mondo in particolare in Germania, Australia, USA, Francia, UK, Svezia e in Giappone, dove sono presenti da 28 anni con mio grande stupore perchè la vedevo lontana dalle abitudini alimentari dei giapponesi e non ignoravo che solo a Tokyo esistono oltre 100 ristoranti italiani! E da tutto il mondo i turisti vengono a visitare di persona il pastificio Martelli, come abbiamo constatato durante la nostra visita con comitive di turisti italiani e stranieri (tedeschi, svizzeri e olandesi) che si affacciavano per conoscere il processo produttivo tradizionale della pasta, senza uno spaccio dove poterla acquistare. Guido Martelli ci mostra con orgoglio una lettera ricevuta un paio di mesi fa con i complimenti circostanziati da parte di un visitatore del Pastificio membro dell’Accademia Italiana della Cucina.
Passiamo nella stanza in cui ci vengono mostrare altre fasi della lavorazione della pasta il cui grano duro (con spiga più scura rispetto a quella giallina di grano morbido con cui in Toscana si produce il pane) arriva da zone limitrofe per scelta (Maremma 80% e Romagna 20%) e viene portato a macinare a un Mulino di Calenzano. La pasta viene essiccata a lungo, 50 ore contro le 2 ore dell’industria, per evitare stress e valorizzare le caratteristiche del glutine e rendere più digeribile la pasta. Viene poi trafilata al bronzo (mentre nell’industria per fare prima si utilizzano stampi di teflon). A questo punto la pasta è pronta da impacchettare a mano dopo averla tagliata a metà e ci vengono consegnati alcuni pacchi di pasta da provare e descrivere sul nostro blog (sacrificio che faremo presto 🙂
Non possiamo allontanarci dalla nostra prima tappa prima di essere saliti sul punto più alto della Rocca di Lari, essere entrati nel cortile del Castello dei Vicari, un castello medievale completamente restaurato, e aver fatto il giro del camminamento da cui abbiamo potuto ammirare il panorama verdeggiante e angoli di chiese, piazze, palazzine curate e caratteristiche dell’incantevole borgo di Lari.
Ospiti del Borgo di Lorenzana
Ci dirigiamo nel vicino borgo di Lorenzana che ci ospita nel nostro tour dei dintorni. Siamo state selezionate infatti da Silvia Ceriegi (miss Trippando) per partecipare attivamente al Progetto “Blogger del Borgo” e toccare con mano una nuova modalità di ospitalità unica nel suo genere, un albergo diffuso gestito dalla Cooperativa Sociale Arnèra. Troviamo l’iniziativa estremamente interessate, perchè veniamo da Firenze, città ormai satura di turisti e piena di servizi spesso non all’altezza delle aspettative. In questo caso, invece, il progetto parzialmente finanziato dalla Regione Toscana, intende promuovere le attività di albergo diffuso del comune di Crespina Lorenzana, con l’obiettivo di recuperare e valorizzare il patrimonio edilizio esistente, grazie all’impegno e alla passione della cooperativa sociale onlus Arnèra. E dare lavoro ai ragazzi del territorio invece di costringerli a cercare un posto altrove come già sta avvenendo per le ristrutturazioni, l’arredamento, i servizi che sono messi a disposizione degli Ospiti del Borgo e di cui usufruiamo io e Caterina.
Andiamo a fare check-in nell’unica trattoria di Lorenzana (referenziata su Tripadvisor), Trattoria dei Vecchi Sapori che per noi ha riservato la Casa del Giusti, a 20 metri di distanza, l’unica casa con due stanze matrimoniali in grado di darci la privacy necessaria per goderci la vacanza. La ristrutturazione e gli arredi sono rispettosi della tradizione del territorio con un tocco vintage (sembra di essere nella casa al paese della nonna), la pulizia è accuratissima e le camere sono arredate con un tocco moderno dato dai dipinti. Anche i quadri hanno una storia dall’importanza sociale: sono realizzati da persone con problemi di comunicazione verbale selezionati nel corso del laboratorio di pittura condotto dal Prof. Gianfranco Tognarelli al centro Poliedro di Pontedera e i ricavi delle loro vendite finanzieranno le attività del centro. Il primo contatto con l’albergo diffuso del borgo di Lorenzana ci piace moltissimo (segue qui con la degustazione di vini all’Uccelliera e la cena al birrificio di Torre a Cenaia e qui con la visita al caseificio Busti mentre la collega e amica Caterina ha parlato in questo post del borgo di Lari e della Certosa di Calci).
Informazioni pratiche
Se volete pernottare nel Borgo di Lorenzana (PI) andate al sito del progetto: www.ospitidelborgo.it
La Reception è presso la Trattoria dei Vecchi Sapori in piazza Tripoli, 3
Pastificio Martelli è in via dei Pastifici, 3 nella Rocca di Lari (PI). Qui il sito: www.pastamartelli.it
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