Mi piace immergermi nei paesi che visito prima, durante e dopo i miei viaggi. Per iniziare a respirare aria di Marocco prima di partire ho acquistato tre volumi:
Il romanzo autobiografico di Tahir Shah “La casa del califfo. Mettere su casa in Marocco.” (ed. Ponte alle Grazie comprato dal Libraccio perchè introvabile). Cosa spinge lo scrittore Tahir Shah a lasciare Londra e a trasferirsi con tutta la famiglia, moglie indiana e due bimbi piccoli, a Casablanca in Marocco? Certamente i ricordi dell’infanzia, lontani ma così profondamente suggestivi, poi il desiderio di fuggire l’opprimente grigiore londinese, una “misera esistenza” in un appartamento dalle “miserabili dimensioni”. Ma, a ben vedere, dietro a una decisione tanto radicale non c’è tanto il gusto per l’esotico, quanto piuttosto la ricerca della libertà e di una terra dove poter finalmente essere se stessi. Certo non tutto è così facile come sembra… L’impatto con la vita e la società marocchine, intreccio di islamismo e antichissime tradizioni africane, si rivela alquanto complicato: i silenzi inspiegabili della gente, il fatalismo esasperato, il rapporto assurdo con le istituzioni, l’illusione e l’inganno elevati a regola di vita. Ma emergono anche l’amore per i bambini, una solidarietà discreta e commovente, e, non ultimo, il gusto per la bellezza, coltivato da misteriosi artigiani custodi di una tradizione millenaria. Microcosmo di una società tanto controversa è Dar Khalifa, la Casa del Califfo, dove Tahir si trasferisce con la famiglia in un quartiere popolare di Casablanca in mezzo alle bidonville: le interminabili opere di ristrutturazione della grande casa, e le storie che riemergono dalle sue stanze, diventano lo sfondo e in un certo modo il simbolo della crescita spirituale e culturale dei suoi inquilini, fino alla scoperta di un nuovo equilibrio e della pace.
Un grande classico, a metà tra il saggio e il romanzo, è “Marocco, romanzo.” del più famoso scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun (edizioni Einaudi). Il Marocco bisogna intuirlo, immaginarlo, fare attenzione ai particolari, è un enigma da sedurre con garbo: per affrontarlo non serve una guida da scorrere distrattamente ma un libro che ci accolga con la stessa ospitalità dei suoi abitanti. E dato che la vita privata di un paese passa anche per l’immaginario e per le storie che ha ispirato, questo libro dovrebbe essere come un romanzo che ne contiene altri mille – alcuni fedeli alla sua anima, altri splendidamente infedeli. Sembrerebbe un libro impossibile, eppure è esattamente quello che ha scritto Tahar Ben Jelloun: l’autore di “Creatura di sabbia” accompagna il lettore verso l’anima più autentica del Marocco, in un itinerario le cui tappe sono le città e i deserti, i ricordi personali e la storia ufficiale, le leggende della sua terra e le tracce lasciate dagli stranieri che l’hanno attraversata. Si parte da Tangeri, per poi proseguire verso Casablanca, Fes, Marrakech, fino ai sentieri meno battuti della Chaouia o a uno sperduto accampamento ai piedi dell’Atlante. Lo sguardo partecipe e affettuoso di Ben Jelloun non ignora nemmeno le ineguaglianze che ancora feriscono il Marocco. Perché se è vero “che ci sono paesi che ci incantano e altri che ci maltrattano o che sono una pena per gli occhi e ci danno l’emicrania”, è anche vero che molto dipende dalla nostra disposizione ad accogliere quello che ci viene presentato: “L’anima non si dà, non si concede, non svela niente della sua intimità. E in noi o non è.”
Come guida del Marocco ho scelto quella edita dal National Geographic, su suggerimento dell’amica Martina. Offre una panoramica generale sulle principali attrazioni del Paese per organizzare la visita in base al tempo a disposizione e agli interessi specifici. Da provare, pratiche e originali idee per fare esperienze uniche, come presentare un’offerta a un’asta di tappeti, visitare un hammam, realizzare ceramiche, contrattare il prezzo in un suk di Marrakech e praticare windsurf a Essaouira. Suggerimenti forniti da fotografi, autori, ricercatori di National Geographic o da esperti conoscitori del Paese su mete e località da non perdere, aspetti pratici e molto altro ancora. Abbiamo trovato molto utili gli itinerari a piedi delle principali città, corredati da cartine con rimandi alle descrizioni dei luoghi toccati, tra cui passeggiate nella storica Medina di Fès e intorno ai porticcioli e le piazze di Casablanca. Escursioni lungo itinerari meno battuti come il trekking sul Jebel Tassemit e le spedizioni alla ricerca di animali selvatici sulle montagne dell’Atlante.
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