Firenze GAM (Galleria d’Arte Moderna) per bambini

FullSizeRenderL’unico appuntamento che son riuscita a prenotare del bimestre attuale di Famiglie al Museo organizzato dalla sezione Didattica del Polo Museale Fiorentino è la visita guidata per bambini “Un re e le sue collezioni” prevista domenica 24 gennaio alle 11.30 presso la GAM – Galleria d’Arte Moderna all’interno di Palazzo Pitti a Firenze (dove non sono mai stata). Questa volta per evitare ritardi ci avviamo per tempo e abbiamo il tempo di fare una merenda con vista al Caffè della Galleria affacciato su piazza Pitti (cornetto e caffè macchiato serviti con gentilezza dal personale che ha recuperato lo Spiderman incautamente fatto cadere a terra da Francesco).
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Andiamo alla biglietteria e dopo ci avviamo all’ingresso del Palazzo insieme a taaanti altri bambini con accompagnatori. Saliamo a piedi al quarto piano dove è in atto la mostra “Firenze Capitale 1865-2015. I doni e le collezioni del Re” su cui è incentrato il nostro percorso per bambini. La mostra celebra i 150 anni da Firenze capitale dell’Italia unita concentrandosi su arredi e opere d’arte acquisiti da Re Vittorio Emanuele II per la sontuosa reggia fiorentina di Palazzo Pitti nei 5 anni in cui vi ha vissuto dal 1865, terza dinastia regnante dopo quella dei Medici e dei Lorena. Leggo dalla descrizione della mostra che: “L’esposizione vuole creare presso alcuni degli spazi originari una suggestiva rievocazione della vita del Sovrano, dei suoi gusti artistici e dei suoi principali interessi e legami, cercando di coinvolgere il visitatore nelle atmosfere della reggia.”Fig. 21
E sono state ancor più brave le guide a trovare spunti e curiosita’ appassionanti per i bambini: dai baffi e la barba di Vittorio Emanuele alle sue passioni (la caccia e la montagna), dai matrimoni di convenienza ai gusti di interior design. Tra questi il Re adorava le cineserie made in Tuscany (tra cui il paravento realizzato in legno laccato, dipinto e dorato da Luigi Zampini nel 1861) piuttosto che i soprammobili realizzati e decorati dall’Opificio delle Pietre Dure che, per questo, persero affari dato che la famiglia reale, come gli attuali vip, dettava le mode e tutti cercavano di imitarla.

La visita inizia proprio davanti all’olio su tela di Enrico Fanfani del 1861 che illustra l’arrivo del Re a cavallo in piazza Signoria a Firenze suggellando il passaggio della capitale da Torino a seguito dell’annessione della Toscana al Piemonte.IMG_0768 I quadri, gli arredi e i complementi furono sia portati dal Re dalla sua Reggia di Torino che acquistati in loco. Si passa poi al ritratto in piedi del Re, grassoccio e con la sua famosa barbetta e baffi  (ora molto hipster) di Antonio Dugoni del 1866 con lo sfondo citta’ di Udine, la mappa dell’Italia più estesa di com’è adesso (con l’Istria e la Corsica) e la poltrona del Re che rivedremo dal vivo nella sua stanza da letto alla fine della visita.

Continua il sito: “Le sue scelte furono eterogenee, come del resto era il suo gusto ricco di sfumature; numerosi i dipinti e le sculture, ma anche oggetti d’artigianato e d’arredamento. … testimonianze delle passioni del Re gentiluomo, i cani, la caccia, i cavalli, oltre che tracce di quei passatempi prettamente maschili come il fumo e il gioco. Amante della natura incontaminata, trovava nei sontuosi giardini di Villa La Petraia uno spazio di fuga dalla quotidianità, dove poter coltivare i suoi interessi anche per la scienza e per la botanica, e da dove provengono alcuni oggetti esposti in mostra.

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Sono tanti i dipinti di fronte ai quali ci fermiamo: tra questi il quadro di Piccarda Donati fatta rapire dal fratello Corso dal Convento di Santa Chiara (opera di Raffaello Sorbi del 1866) che consente di spiegare che un tempo i matrimoni non avvenivano per amore ma erano combinati dai genitori, specialmente tra le famiglie di un certo ceto sociale. Infatti il Re non era innamorato di Margherita così come costringe la figlia Maria Clotilde a sposare contro la sua volonta’ Girolamo Bonaparte, nipote del più celebre Napoleone (nozze combinate dal padre e da Cavour per ragioni di stato).
IMG_0791Proseguendo si incontrano le presenze femminili che accompagnarono la vita del sovrano, Margherita di Savoia, nipote e nuora di Vittorio Emanuele e le figlie, Maria Pia e Maria Clotilde. … si possono ammirare, come in una suggestiva ricostruzione, oggetti legati alla moda dell’epoca. Un percorso che si compone di arredi, abiti eleganti, oggetti domestici insieme a fragili accessori come ventagli, ombrellini, porta bouquet o carnet da ballo, ed infine un piccolo repertorio di fotografie del tempo.” Qui mi ha colpito il carnet da ballo, immancabile accessorio delle dame durante i balli (p.e. nella Sala a Specchi) in cui segnavano l’ordine con cui avevano ‘prenotato’ i balli con i diversi ballerini (mai più di 3 balli con lo stesso cavaliere, per non far capire agli altri che erano sgraditi) che somiglia a un mini-ventaglio. Per le donne abiti da ballo e da cerimonia, per il Re uccelli impagliati e tavolini da giardino.

Fig. 27Alcuni oggetti sono degli splendidi doni al Re da parte dei fiorentini e tra questi spicca lo splendido arazzo realizzato nel 1861 con ricami in oro e sete policrome su fondo in raso dalle allieve di una scuola femminile di Firenze usato per decorare la spalliera del trono. Leggo ancora che “In occasione di questo evento, grazie all’impegno di Firenze Musei, si è potuto realizzare il restauro di cinquanta opere d’arte tra pitture, sculture ed elementi d’arredo oltre alla necessaria manutenzione, spolveratura e restauro dei parati, delle tappezzerie e delle strutture in legno.” Alcune delle immagini delle stanze visitabili e delle opere esposte sono liberamente scaricabili con didascalie in italiano oppure in inglese dalle pagine della mostra del sito ufficiale del Polo Museale Fiorentino.IMG_0787

E alla fine della visita? I bambini hanno ricevuto un foglietto per segnare gli oggetti che in caso di trasloco avrebbero portato con sè e quelli da acquistare una volta arrivati nella localita’ di destinazione. E dopo la visita? Siamo andati a pranzo con amici alla Trattoria 4 Leoni in piazza della Passera, a due passi da Palazzo Pitti (sempre nell’affascinante Firenze dell’Oltrarno). Ma questo è tema del prossimo post 🙂

La mostra “Firenze Capitale 1865-2015. I doni e le collezioni del Re” prevede un biglietto di 13,00 euro per adulti (i bambini entrano gratis) che da’ diritto ad entrare non solo alla GAM – Galleria d’Arte Moderna ma anche alla Galleria Palatina e Appartamenti Reali (noi non abbiamo avuto il tempo di visitarli e abbiamo dato il biglietto a pranzo fissato in una bella trattoria della zona – vedi prossimo post – a una coppia di amici). Se vi ho incuriositi, ricordate che la mostra, iniziata il 19 novembre 2015, terminera’ il 3 aprile 2016: affrettatevi!