La Grecia, finalmente! L’Acropoli di Atene … e non solo

Non ero mai stata in Grecia. Incredibile, vero? E da tempo volevo andarci… Approfittando del mio contratto al 10 giugno e portandoci avanti rispetto agli ‘impegni estivi’ del figlio (ahimè), abbiamo prenotato un RyanAir andata e ritorno per Atene (a un costo molto basso). Con l’itinerario steso dalla mia ex-collega professoressa di Latino e Greco ma, soprattutto, archeologa, ho pianificato la nostra vacanza tra gli scavi con un po’ di mare e piscina. Ecco dove siamo stati:

Giovedì 13 giugno – Firenze-Bologna-Atene

Siamo partiti dall’aeroporto di Bologna alle 18.45, lasciando l’auto al GoParking, e siamo atterrati ad Atene alle 21.55. Prendiamo il nostro unico bagaglio imbarcato e l’auto prenotata ci porta al nostro Airbnb del quartiere di Neos Kosmos a Sud dell’Acropoli (sono contraria ai B&B, preferisco gli hotel, ma ad Atene erano pochi, datati, con stanze piccole e piuttosto cari). L’appartamento (costo 110€ a notte, pagati in anticipo) era molto carino, rinnovato recentemente e arredato col solito stile AirBnb che alla fine diventa noioso (ho tolto di mezzo tutte le candele e i vasettini con le piantine di plastica). Il plus è la vista dell’Acropoli illuminata. I contro: intorno c’era un edificio in rovina e occupato e non abbiamo capito come farci una doccia calda (ma col caldo di Atene anche fredda andava bene…). La prima notte tra l’eccitazione dell’arrivo e il caldo allucinante dormiamo poco e male.

Acropoli-Atene-Eretteo

Venerdì 14 giugno – Atene: Acropoli e Museo Archeologico

Il quartiere di Neos Kosmos, che la notte prima non ci era sembrato granchè, viene rivalutato la mattina dopo quando troviamo facilmente un posto dove fare colazione (Food Factory) e ci dirigiamo verso l’Acropoli per la quale avevo prenotato l’ingresso saltacoda alle 10.00 (20€ per gli adulti, gratuito per i minori UE), per evitare le ore più calde (per fortuna il calo di temperature previsto ci ha evitato la chiusura del sito archeologico che c’era stata nei due giorni precedenti). E qui la prima delusione: over-tourism a manetta che pareva piazza Duomo a Firenze. Arriviamo a piedi alla passeggiata archeologica entrando dai Propilei (Ingresso monumentale) e, salendo le scale, spintoniamo i turisti davanti lasciandoci il tempio di Athena Nike alla nostra destra. La visita comprende il Partenone (ahimè in ristrutturazione), il magnifico Eretteo con la loggia delle Cariatidi e, prima dell’ingresso, il teatro di Dioniso, ancora attivo. Dall’Acropoli si vedono: il colle della Pnice dove si svolgevano le assemblee dei cittadini e il colle col monumento funerario a Filopappo, principe del regno di Commagene (II sec. D.C.). Qui le uniche foto senza l’inevitabile ressa dei turisti.

Attraversiamo il quartiere della Plaka, pieno di casette caratteristiche ma pieno di negozietti di souvenir super-turistici, arrivando pian pianino, sempre a piedi, ad Exarchia, quartiere gentrificato e alternativo, ricco di streeetart e baretti interessanti, in cui è ubicato il Museo Archeologico Nazionale di Atene (12€ ingresso adulti, gratuito per i minori UE). Prima di entrare, ci riposiamo e beviamo tantissimo (io prendo una macedonia di frutta di stagione con noci e miele, Francesco un toast) per riprenderci dall’afa. L’edificio è molto esteso ma la disposizione dei reperti un po’ disordinata e datata. Seguiamo l’ordine dei 10 capolavori da non perdere, come indicato dalla guida Touring della Grecia e, in ordine, ammiriamo la celeberrima Maschera di Agamennone in oro lavorato a sbalzo, rinvenuta nella tomba di Micene; le statuine in marmo bianco stilizzate col Suonatore di lira e Suonatore di doppio flauto; la statua in marmo di Kore Phrasikleia; la statua in bronzo di Poseidone di Artemision, alta più di 2 metri; la Stele funeraria di Hegeso realizzata da Callimaco, allievo di Fidia; il Fantino (bambino) di Artemision che mi ricorda le sculture di Marino Marini (o viceversa, per essere corretti); la statua in bronzo dell’Efebo di Anticitera; la composizione sculturea in marmo con Afrodite, Eros e il birichino Pan; il frammento dell’affresco con il Combattimento dei pugili (dall’isola di Santorini) e i numerosi vasi dell’antica Grecia (simili a quelle del Museo di Taranto) con scene eroiche o quotidiane e figure mitologiche.

Atene-streetart

Stanchissimi ma soddisfatti, torniamo verso l’appartamento di Neos Kosmos con sosta nel vivace quartiere di Koukaki (ci fermiamo da This is Loco, locale specializzato in brunch con personale simpaticissimo). Arrivati a casa, dopo una doverosa doccia e un po’ di relax, cerchiamo un ristorantino per la cena (e inizio con le mitiche insalatone greche ricche di verdura, frutta fresca e secca e condimenti sfiziosi). Anche qui (un posto a caso scelto in un viale pedonale alberato del quartiere) il personale è gentile e il cibo buono senza pretese al giusto costo (spendiamo circa 60€ in tre). Rimane il tempo di un giro verso l’Acropoli by night e torniamo a casa per il nostro meritato riposo prima della nostra seconda giornata ad Atene.

Sabato 15 giugno – Atene (Museo Acropoli, EMST) e Capo Sounio

Sabato ci svegliamo più riposati e dopo la colazione, in un baretto del quartiere, ci dirigiamo verso il Museo dell’Acropoli (12€ ad adulto e gratuito per under 28 UE). Finalmente un Museo moderno, progettato da un archistar del momento, con tanto spazio per valorizzare i capolavori esposti e una guida online dettagliata. Si divide in diverse gallerie: ai lati dello scenografico ingresso ci sono i reperti rinvenuti durante la costruzione del museo, al primo piano c’è la Galleria Arcaica con un piano rialzato dedicato alle Cariatidi dell’Eretteo e dopo il bar-caffetteria si sale al terzo piano dedicato ai fregi del Partenone. Le vetrate mostrano una spettacolare vista sulla città e sull’immancabile Acropoli.

Museo dell'Acropoli Atene

Torniamo verso il nostro quartiere e ci fermiamo a pranzo: un’immancabile e sana insalata greca per Fabio e un piatto con legumi, verdure e formaggi per me. Decidiamo di visitare il Museo di Arte Contemporanea (EMST), proprio a due passi dal nostro appartamento (biglietti 8€ adulti e 4€ ridotto). Lo spazio immenso ospitava interessanti mostre di artiste contemporanee “2024: what if women ruled the world” (come approvo questa frase!) dal pianoterra all’ultimo piano con una vista inedita della città (con l’immancabile Acropoli). La mostra comprendeva dipinti, installazioni, video, sculture, fotografie, immagini, oggetti e mi è piaciuta molto, facendomi pensare come uno spazio dedicato all’arte contemporanea manchi completamente a Firenze.

EMST Atene Museo d'Arte Contemporanea

Dopo una breve sosta in casa, andiamo a prendere l’auto a noleggio alla Hertz (in pratica, eravamo nel quartiere delle auto a nolo) e ci dirigiamo verso Capo Sounio passando dal quartiere VIP di Atene, Glifada con condomini e ville modernissime, campi da golf e spiagge di un certo livello. Capo Sounio è a 68km di Atene, la punta estrema dell’Attica, l’ultimo luogo che chi andava a combattere vedeva della propria città. Abbiamo passeggiato attorno al tempio di Poseidone che si staglia alla luce del tramonto con un effetto scenografico sul mare circostante. Abbiamo osservato il tempio dalla spiaggia, sorseggiando una bevanda fresca con un fritto di mare (purtroppo non avevamo portato i costumi…).

Grecia Atene Capo Sounio

Al rientro c’è molto traffico ma Francesco ha fame perciò a un isolato da casa entriamo in un ristorante dall’aspetto industriale. Sorpresa! Si chiama Fita ed è il miglior ristorante in cui siamo stati in Grecia che rivista la cucina greca tradizionale con un tocco di leggerezza in più. Francesco ha preso le polpette di carne con salsa e yogurth greco, Fabio la moussaka rivisitata e io un’insalata greca con zucchine di cui ancora rimpiango il sapore del sughetto che ha lasciato (anche il pane home-made era di grani antichi greci). Francesco prende anche il dessert: una pavlova di fragole con sorbetto di fragole… Consigliatissimo! E adesso, davvero,  dormire prima di lasciare Atene (per il momento…) – il viaggio continua a Epidauro, Nauplia, Micene (qui il post)