Giovanna Hugues ha non solo un nome ma anche uno stile inconfondibile: una social casalinga fiorentina che non si prende troppo sul serio. Osserva la Firenze che la circonda con uno sguardo arguto e stende sagaci post su Facebook che fanno ridere ma, allo stesso tempo, pensare. Ed è un riso amaro e una falsa leggerezza quella che semina Giovanna, persona interessante e intelligente, che mi è venuta voglia di conoscere meglio e di presentarvi.
Chi è Giovanna Hugues?
54 anni, nata e cresciuta a Firenze, sono stata blogger della prima ora con lo pseudonimo di Viscontessa con il quale nel 2006 ho pubblicato “Diario di una magnifica massaia quarantenne“. Nella vita di tutti i giorni faccio la social casalinga disoccupata con un’opinione su tutto.
Cosa ti piace e cosa detesti di Firenze?
Il rapporto con la mia città in questo momento è difficile come quello di una moglie innamorata alle prese con la crisi di mezza età del consorte: la osservo ogni giorno farsi bella, ma so che non lo fa per me, bensì per i tanti turisti che la vogliono, anche solo per una notte.
Io la guardo mentre per soldi concede i suoi saloni più preziosi, i suoi giardini più belli , i suoi palazzi più prestigiosi a chiunque possa permetterselo; ma con i suoi concittadini, soprattutto in periferia, è avara di attenzioni e di servizi.
Il mio luogo preferito è il bar, ma non da adesso, da sempre, ovunque abbia vissuto o lavorato (e in città mi sono spostata molto) ho sempre individuato un bar di riferimento, meglio una pasticceria, ovvero un luogo dove il concetto di social si applica fin dagli esordi: si può prendere un caffè, leggere il giornale, levarsi lo sfizio di qualcosa di dolce, ottenere informazioni sul quartiere e fare due chiacchiere con gli avventori. Io mi sento davvero a casa quando il barista non deve più chiedermi cosa voglio ma fa “il solito”.
Cosa pensi del gruppo WIC Women in Charge?
Sono entrata come tutte, un’amica mi ha iscritto e io mi ci sono ritrovata dentro senza sapere chi ringraziare perchè poi le amiche iscritte sono davvero tante. Concretamente il sito delle WIC, in questi mesi, mi ha dato un gruppo di amiche matte, quasi quattrocento richieste di amicizia su Facebook, la possibilità di presentare e vendere il mio libro in occasione dell’ultima festa WIC, e una vita sociale che volendo, mi terrebbe impegnata dalla mattina all’alba con corsi di yoga sul greto dell’Arno in piena, fino a notte fonda con corsi di balli caraibici. Naturalmente dopo aver costruito collane, creato fiori di carta, fatto i ravioli, fatto shopping, massaggio, unghie, corso di campane tibetane e corsi motivazionali tutti targati WIC.
Cosa sto dando io, l’unica cosa che posso dare io ovvero le mie parole e miei post, l’idea è quella di regalare un sorriso che spezzi la quotidianità spesso faticosa di noi donne. (qui la cover della rubrica “Regine Dentro” curata da Giovanna all’interno del blog WIC ndr)
Com’è nata la tua passione per la scrittura?
Direi per caso, nel 2001 ho scoperto i primi forum su internet e ho cominciato a scrivere scoprendo che non solo il dare una forma scritta ai miei pensieri mi piaceva, ma piaceva anche gli altri. Da allora sono passata dai forum, ai blog, e adesso a Facebook mantenendo più o meno intatto il mio progetto iniziale che era quello di scrivere almeno un post al giorno per tenermi in allentamento e imparare. Il che significa che in 17 anni ho scritto una marea di roba, anche su carta stampata, ma soprattutto online dove il riscontro con i lettori è immediato, cosa che ti permette di aggiustare il tiro da un giorno all’altro.
Non ho mai frequentato corsi di scrittura, ho un diploma di ragioneria preso alle serali quando ero già adulta e con questo si conclude la mia formazione scolastica e anche specialistica, però ho sempre letto molto e come dicevo, ho imparato a scrivere giorno dopo giorno sottoponendomi ogni volta all’esame della rete che, come si sa, è impietosa. Insomma, studio ancora da casa.
Il libro “Povero è cool – Manuale di stile per il moderno indigente” nasce dall’osservazione della società contemporanea, che poi le piccole sfumature della quotidianità sono il mio pane quotidiano anche nei post. Un anno fa circa, sempre in cerca di un’occupazione lavorativa che ogni anno si fa più lontana, mi son detta che nell’attesa di trovare un lavoro e migliorare la mia situazione economica, avrei potuto scherzarci su, perchè l’ironia è uno dei pochi piaceri della vita che ci si possono concedere senza effetti collaterali.
Mi piaceva l’idea di farne una specie di manuale di consigli apparentemente pratici ma che in realtà tra il paradossale e il ridicolo cercano di offrire un modo diverso di vedere la vita, e alla fine ho trovato prima un editore di un datore di lavoro così adesso sono sempre una disoccupata ma ho il mio manuale a supportarmi.
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Vorrei scrivere un altro libro dal titolo “Ma ricchi è meglio – Manuale per chi non deve chiedersi ogni giorno se riuscirà a pagare le bollette”. Scherzi a parte mi piacerebbe scrivere ma per farne una professione non credo mi basti la vita che mi avanza.
Grazie Giovanna per i sorrisi che ci hai strappato con la tua intervista! A proposito: se volete regalare (o regalarvi) per Natale “Povero è cool” in modo da aiutare Giovanna a realizzare il suo sogno nel cassetto (scrivere “Ma ricchi è meglio“), qui trovate il link Amazon per ordinarlo. Oppure cercate Giovanna su WIC Firenze, ora associazione, e diventate la sua 401esima amica.