Adoro vivere a Firenze perchè è piena zeppa di attività culturali a misura di grande e di bambini. In realtà sto biecamente sfruttando Francesco per fare un giro di tutti i musei che ancora non conosco di Firenze (e andandoci una volta a settimana ci metteremmo un anno a vederli tutti). Dato il gradimento dello spettacolo “Fortuna” (leggi) e della passione di Francesco e dei suoi compagni per gli antichi Egizi, ho prenotato un laboratorio organizzato dall’associazione culturale Il Paracadute di Icaro per le Domeniche da Favola.
Il laboratorio dal suggestivo titolo “Te lo scrivo in geroglifico” si è tenuto al MAF Museo Archeologico Nazionale di Firenze (piazza Santissima Annunziata) dove non ero mai stata domenica dalle 10.00 alle 11.30 rivolto ai bambini delle scuole elementari con i loro genitori (costo 8€ a persona più i 4€ del biglietto d’ingresso al Museo per i soli adulti). Avevo paura che risultasse monotono e inadatto a Franci come il laboratorio sugli Dei del Bargello (leggi) invece la formula qui era riuscitissima perchè le nozioni storiche sono state intervallate da piccoli giochi in cui i bambini hanno avuto parte attiva divertendosi un sacco.
Abbiamo oltrepassato in fretta le sale della mostra temporanea (“Il mondo che non c’era. L’arte precolombiana nella Collezione Ligabue” visibile sino al 6 marzo 2016) nonchè quelle dedicate alla civiltà romana ed etrusca e saliamo al primo piano che ospita il Museo Egizio che, non sapevo, è il secondo d’Italia dopo quello di Torino. La visita inizia dal grande quadro che raffigura l’esploratore Champollion la cui spedizione in Egitto del 1828/9 fu finanziata dal Granduca di Toscana Leopoldo II. Dopo il racconto, i bambini recitano una scenetta in cui il Granduca e l’esploratore si salutano prima della spedizione.
Passiamo alla sala successiva con i reperti della vita quotidiana degli antichi Egizi: il necessario per lavarsi, truccarsi, fare il pane dal frumento e la birra dal dattero. Iniziamo a vedere i primi ‘geroglifici’ costituiti da ideogrammi (il segno imita l’oggetto che intende rappresentare tipo una linea ondulata rappresenta il mare e così via). Qui i bambini in gruppo compiono a turno le azioni del risveglio mattutino: si lavano, si truccano e fanno colazione (divertendosi). Si passa alla sala successiva in cui è presente un carro antichissimo che era guidato da 2 cavalli e 2 cavalieri che viene mimato da due papà ‘volontari’ con i bambini a turno che li guidano (il gioco più divertente, secondo Franci. Poveri papà!).
Nella sala successiva, invece, si vedono i preziosi sarcofagi di diversa dimensione e fattura a seconda del ceto sociale dei defunti (molto affascinanti!) poi si passa alla sala successiva dove si mimano le camminate dei bambini e degli anziani quindi ognuno sceglie un modello di vaso canopo (e vengono introdotti i ‘fonogrammi’ ossia le parole che imitano i suoni) lo interpreta a suo modo. Si conclude con un lunghissimo papiro di cui vengono identificati gli ideogrammi indicati dall’animatrice che lascia l’alfabeto egiziano come regalo ai bambini che sono invitati a scrivere il loro nome come se fosse un geroglifico. Durante la visita sono state scattate numerose foto che andranno ad arricchire il sito dell’associazione prima di addentrarci nella sala delle mummie dove sono visibili non solo quella tenerissima di un neonato ma anche le vere dita di un piede e qualche osso del braccio e delle mani e, infine, ben due teschi veri dei defunti imbalsamati (Franci avevo un po’ paura ma è voluto andarci lo stesso 🙂
Leggo dal sito (assolutamente inadeguato) che “attualmente il Museo Egizio di Firenze ha in organico un egittologo e conta oltre 14.000 reperti distribuiti in nove sale e due magazzini. … Fra i numerosi oggetti … sono da segnalare alcune statue dell’epoca di Amenofi III, il carro della XVIII dinastia, il pilastro della tomba di Sety I, il calice di Fayence a bocca quadrata, il corredo della nutrice della figlia del faraone Taharqa, il ritratto di donna del Fayum …“. Il Museo costituisce un viaggio assolutamente completo e affascinante nel mondo degli antichi Egizi dove torneremo quando ne avremo studiato la loro storia.
Questo è il bello di Firenze! Qualsiasi sia il periodo storico affrontato a scuola ci sarà un museo con una ricca collezione di reperti che permetterà di vedere e toccare dal vivo le civiltà e le opere studiate. Nello specifico il MAF comprende una ricca collezione di reperti dell’antica Grecia, dei romani, degli etruschi e, appunto, gli Egiziani. Non vedo l’ora di tornarci!