A Taranto vivevamo immersi in pezzi pregiatissimi e difficili da trovare. E non ce ne rendevamo pienamente conto. Quando si è trattato di svuotare casa, i pezzi migliori sono finiti all’asta (qui il post). E sono stati (quasi) tutti venduti! Adesso dove saranno? Li immagino all’estero, parte di collezioni private, in show-room o gallerie d’arte, in loft privati newyorkesi o in palazzi di mafiosi russi… chissà! Qui ve li mostro a Taranto con la loro descrizione e valutazione d’asta.
Il mio salotto di Taranto
Il pezzo più prezioso dell’arredamento di Taranto era il lampadario Fontana Arte collocato nella zona living del nostro salotto quadruplo (due salotti doppi divisi in ingresso e living e, divisi da una parete, zona pranzo e zona TV). Si tratta di una grande plafoniera di Max Ingrand modello “2416/1”, datata circa 1966. Diametro 93cm e altezza 27cm realizzata in rame con cristalli scalpellati a mano. Letteratura: Quaderno Fontana Arte n°8 (1966), p. 15 catalogo Fontana Arte n°10 (1967), p. 184 Franco Deboni, Fontana Arte Gio Ponti Pietro Chiesa Max Ingrand, Allemandi, Torino, 2012, fig. 315. E’ stato disposto nella contro-copertina del catalogo Selected Lighting di Aste Boetto con base d’asta di 20.000/22.500 Eur e battuto al prezzo finale di 42.000 Eur, la miglior quotazione di tutta l’asta (da sola, è valsa i viaggi di Luigi andata e ritorno da Taranto 🙂
Nell’ingresso, visibile nello specchio della foto, un’altra plafoniera Fontana Arte in cristallo scalpellato a mano, ottone nichelato e vetro diffusore bianco opalino disegnata da Max Ingrand modello “2448” del 1967 circa. Diametro 50cm e altezza 34 cm. In letteratura si trova nel Catalogo Fontana Arte n°10, 1967, p. 192. La base d’asta era di 1500-1700 Eur ed è stata battuta a 2.000 Eur.
Altri pezzi visibili in foto sono il grande specchio e la lampada da tavolo Fontana con base cromata, entrambi battuti e venduti da Aste Boetto. La Fontana, pezzo ormai iconico del catalogo Fontana Arte, era stata acquistata dai miei in più dimensioni e tipologie, tra cui due pezzi nella versione con base cromata, difficile da trovare perchè realizzata in pochi pezzi soltanto nel 1964. Si tratta della lampada da tavolo “2344” disegnata da Max Ingrand e realizzata in ottone nichelato spazzolato e vetro opalino satinato. L’altezza è quella standard di 57,5 cm. Si trova in letteratura nel Quaderno Fontana Arte n°7 (1964), p. 34 Pierre-Emmanuel Martin-Vivier, Max Ingrand du verre à la lumière, Norma Edition, Paris, 2009, p. 192. Di questo tipo ne avevamo due che partivano da una base d’asta di 1.200, prezzo a cui sono state battute entrambe.
Le due Fontana medie opaline standard le abbiamo tenute noi (una io, che ho anche la versione abat-jour ma vengono dalla casa di Torino, e un’altra, di Taranto, è andata a Maria), mentre ne abbiamo venduta una in versione maxi che è stata inserita nel catalogo più generico Design con i pezzi meno importanti. Qui la descrizione delle Aste Boetto: lampada da tavolo “1853/1” del 1954 con base e diffusore di vetro opalino satinato, metallo laccato, altezza 79cm. Letteratura: Quaderni di Fontana Arte 1 (1962), p. 83 Laura Falconi, Fontana Arte una storia trasparente, Skira, Milano, 1998, p. 117 Giuliana Gramigna, Repertorio 1950-2000, Allemandi, Torino, 2003, p. 39 Charlotte & Peter Fiell, 1000 lights 1960 to present, Taschen, Cologne, 2005, p. 512 Pierre-Emmanuel Martin-Vivier, Max Ingrand Du verre à La Lumière, Norma Editions, Paris, 2009, p. 208. Stima: 450-500 Eur ma è stato battuto alla notevole cifra di 1.200 Eur.
Nel catalogo con i mobili di prestigio Selected Design è stato inserito il meraviglioso e imponente Specchio blu accoglieva gli ospiti nell’ingresso della nostra casa di Taranto. Progettato da Max Ingrand (sempre lui) è stato prodotto da Fontana Arte: si tratta del modello “1608” del 1955-1956 con elementi di cristallo colorato argentato profilati in ottone e cristallo argentato. Lo specchio è ovale di 110cm di altezza e 96cm di larghezza: un pezzo davvero importante (che già vedevo disintegrato sotto i calci del pallone di mio figlio, se portato in casa mia). In letteratura se ne è parlato su: Domus 315 (febbraio 1956), p. 59 Quaderno Fontana Arte n°2 (1961), p. 26 Edoardo Paoli, L’importanza dello specchio, Fabbrica Pisana Saint-Gobain, volume anni ’60 non datato, p. 20. La base d’asta partiva dalla stima di 7000-7800 Eur ed è stato battuto a 10.500 Eur.
Chi è Max Ingrand
Lo ammetto: non lo conoscevo prima ma il commento relativo ai miei lampadari ricevuto su Instagram mi ha fatto approfondire la conoscenza di questo genio francese dell’arte e del design che è stato Direttore Artistico di Fontana Arte dal 1954 per un decennio. Max Ingrand è un maestro vetraio e decoratore francese che per Fontana Arte, marchio storico dell’illuminazione italiana e mondiale, ha progettato dei classici del design (come la lampada da tavolo Fontana, ancora tra i best-seller dell’azienda nella versione tutta in vetro bianco opalino e in altre versioni ‘speciali’). Max Ingrand si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Parigi e si è indirizzato verso le arti decorative sotto la guida di artisti come Jacques Grüber e Charles Lemaresquier. Ha realizzato numerosissimi progetti di vetrate artistiche per edifici religiosi (tra cui la vetrata della chiesa di Saint-Pierre a Yvetot, nella foto in alto, che con la sua superficie di 1.046 mq è considerata la più grande d’Europa a cui si aggiungono quelle per le chiese di Jaunay-Clan, Evreux, Pont-Audemer, Petit-Andelys, Azay-le-Rideau, Maisons-Alfort, Sartrouville, Blois e Pontoise), hotel, ambienti pubblici ed è stato premiato in Francia con La Legion d’Onore.