La mattina dopo ci svegliamo e partiamo presto, dopo aver fatto colazione nella Pasticceria Martini Flavio e check-out a Vacanze nei Mulini di Borghetto (qui il resoconto della prima giornata di vacanza a Borghetto e Valeggio sul Mincio). Decidiamo di fare una passeggiata a Peschiera del Garda, a circa 12km da Borghetto sul Mincio, per fare merenda e un po’ di shopping in alcuni dei curati negozietti del centro storico. Io acquisto un pareo a sconto da Acqua Terra Fuoco, negozietto delizioso che c’era pure a Borghetto sul Mincio e Franci degli occhiali da sole arancioni, serviti con gentilezza nell’ottica Martinelli.
Peschiera del Garda (immagine dall’alto presa da questa pagina del sito del Comune) ha circa 10.000 abitanti sul lago patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 2011 caratterizzato dalle mura della Fortezza che la fanno assomigliare vagamente a Lucca (che però è priva d’acqua). Attraversiamo la prima porta dove, sul ponte, espongono dipinti alcuni artisti locali e arriviamo nel centro del paesino, fondato durante la preistoria per il suo posizionamento strategico tra la pianura padana e l’area alpina, poi esteso dai Romani a cui si deve la creazione del vicus centrale. E’ davvero una gradevole passeggiata in una ridente cittadina di villeggiatura (con tanti turisti stranieri e italiani).
Ripartiamo e, dato l’intenso traffico sull’autostrada, decidiamo di raggiungere Trento per una strada alternativa dalla quale si scorge un castello che, ogni volta che andiamo in settimana bianca, diciamo che ci piacerebbe visitare. Ebbene è giunto il giorno in cui possiamo visitarlo! Saliamo verso il Castello di Avio in località Sabbionara, parcheggiamo e risaliamo verso i ruderi attraverso il bosco e i vitigni. Attraversiamo la cinta muraria e ci fermiamo a pranzo alla Locanda del Castello, gestita dall’ennesimo romano che incrociamo fuggito dall’invivibile capitale d’Italia che ci fa degustare un calice di vino bianco locale (a cura della Casa del Vino della Vallagarina) per accompagnare un’insalata di farro con dell’ottimo prosciutto locale per noi due mentre Franci mangia delle lasagne bianche molto gustose. Con il binocolo a disposizione dei commensali, i bambini possono ammirare il panorama dal Castello e lasciar perdereper un’oretta i video-giochi. L’area esterna è riservata a chi vuole mangiare panini o altro portato da casa.
Invece di pagare l’ingresso per la nostra visita al castello, decidiamo di fare la tessera FAI (Fondo Ambiente Italiano) per la famiglia (66€ per tutti invece dei 20 che sarebbe venuto l’ingresso). Mi piacerebbe diventare Volontaria FAI a Firenze per contribuire alla valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico italiano! Per Franci è prevista una bellissima attività di caccia al tesoro “I sette ritratti nascosti”: gli è stato consegnato un cartone con 7 quadri mancanti, i cui adesivi sono da ricercare e trovare in tutte le stanze e i siti del castello seguendo gli indizi dei cartelli e delle mini-pergamene trovate nei vari punti indicati.
Il Castello è stato donato nel 1977 da Emanuela Castelbarco, nipote di Arturo Toscanini, al FAI che da allora ha dato luogo ai lavori di restauro e recupero del sito. Dal sito del FAI: “In cima a uno sperone roccioso si erge il Castello di Avio, che domina la frazione di Sabbionara e si affaccia sulla Val Lagarina solcata dal fiume Adige. Si accede al Castello passando per una porta-torre coronata da merli a coda di rondine. Sulla destra emerge presto la mole di una torre che spicca tra le mura orientali: è la “Picadora”, chamata così perché, secondo la tradizione, sulla terrazza venivano impiccati i condannati. Nell’ampio perimetro delle mura e su un’area fortemente ripida si ergono in basso la Casa delle Guardie, al centro l’imponente mole del Palazzo Baronale in pietra grigia del Baldo e in cima il Mastio.”
Proprio nell’Anticamera della Casa delle Guardie, decorata da losanghe policrome con lettera gotica su fondo bianco, come si usava nel ‘300, ci sarà l’ultimo adesivo del quadro da incollare al cartoncino ma per ottenerlo occorre trovare prima la combinazione della cassaforte che lo contiene. Nella Stanza delle Guardie le pareti sono decorate da scene militari con armature e armi che permettono di datare l’opera al 1350-1360. Si passa poi al Mastio, imponente torre a pianta esagonale, costruita nel XI/XII secolo, a cui si accede da una scala in pietra. Si sale per trovare gli adesivi (mai l’avrebbero fatto senza il gioco e la promessa del premio) passando di camera in camera visionando gli interessanti gli affreschi delle pareti e del soffitto della Stanza di Amore, sita al quarto piano. Da un cortile con pozzo-cisterna quadrangolare si accede al Palazzo Baronale che era stato fatto scoperchiare nel 1.812 da Carlo Ercole di Castelbarco per non pagare le tasse poi ricostruito nel 1978 dal FAI con restauro degli affreschi. In compagnia di altri due bambini di Milano, Franci segue le frecce di diversi colori, sale e scende, entra ed esce per trovare delle mini-pergamene sotto i gradini, dietro un quadro, in un buco della parete e legge (la parte finale di tutti) i cartelli per fare a gara nella conquista del successivo adesivo. Alla fine, dopo aver visto tutto dalla Torre Picadora alla Torre Aperta, dalla Casa delle Guardie al Pergolato, dal Cortile alla Grande Cucina passando per le cinque porte attraverso il Camminamento esterno, tornano alla biglietteria per ricevere il sospirato premio: un poster del Castello di Avio (la bellissima foto al lato è stata scattata da Saverio Sartori presa da questa pagina di Flickr con licenza Creative Commons)
Stanchi ma contenti, facciamo una battaglia di PokemonGo al parcheggio (che è una palestra) e ci dirigiamo verso Trento dove arriviamo nel primo pomeriggio. Ma di questo parleremo nel prossimo post.
Informazioni pratiche:
Castello di Avio via al Castello Sabbionara – Avio (TN) – biglietto di ingresso per adulti 8€ e per bambini sino a 14 anni 4€ gratuito per i soci FAI (Fondo Ambiente Italiano). La tessera famiglia 66€ ha costo di 66€ e durata di un anno con ingresso gratuito in tutti i beni FAI e del National Trust britannico e sconti in tanti altri giardini e musei (vedi sul sito dell’associazione).
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