Arriva Capodanno e io … non provo niente. Niente vuol dire proprio niente. Il vuoto. Non ho progetti, professionali o personali, esaltanti o obiettivi pazzeschi da raggiungere. Non c’è niente che mi vada male. Mi guardo allo specchio e non mi dispiaccio. Guardo la mia casa e, con le opportune modifiche, mi riflette. Apro il mio guardaroba e sta iniziando ad assomigliarmi (o a somigliare a quello che vorrei diventare): essenziale nei colori e nello stile. Non ho liste di attività da compiere (tipo fare decluttering a casa o nel guardaroba, aiutare mio figlio a vincere un problema, dimagrire 10 chili e andare il palestra che tanto so che non lo farò mai…). Cioè magari le avrei ma non mi sembrano così importanti da stendere oppure da seguire una volta stese.
Adoro la mia famiglia, marito e figlio in primis, ma anche quella estesa, fratello e sorella e nipoti e la nonna e le zie. Trovo meravigliosi gli amici che mi circondano, che siano compagni e vicini del passato oppure persone conosciute da quando vivo a Firenze. Il mio lavoro, come contesto e come contenuti, mi piace ma mi piacerebbe anche cambiare. E allora? E allora Capodanno mi sembra un giorno qualsiasi, senza alcuna importanza. E so che il futuro, bene o male, seguirà i binari di ieri. Non è da me! Sempre insoddisfatta del presente, pronta a rimuovere il passato per immaginare il futuro, con giornate sempre di corsa, 100 cose da fare per 10 progetti da realizzare in parallelo, qualche rogna o problema da risolvere, un paio di nuovi traguardi, professionali o personali, da raggiungere.
Ma non mi piace questo vuoto. Questo compiere sempre più o meno le stesse azioni. La (si può dire o porta male?) serenità che giorno dopo giorno sto vivendo. Luoghi meravigliosi, attività appaganti, gente speciale che mi circonda tutti i giorni. Questo vuoto non è nero, è come un foglio bianco. La classica tabula rasa senza il bastoncino per inciderla accanto. Non ho voglia di cercare il bastoncino e, se ci fosse, adesso non avrei voglia di prenderlo in mano per iniziare a scrivere. Questo vuoto, bianco e questa parvenza di serenità mi straniscono. Non mi mettono ansia, no, sarebbe già un’emozione. Mi sento sospesa in un limbo, il limbo del Capodanno 2019 vuoto. Quanto durerà?
[…] noi che scegliamo i libri da leggere o sono loro che scelgono noi? In un momento di vuoto totale (qui post) mi sono circondata di tre libri al femminile. Perfetti per iniziare un anno che, prevedo, ricco di […]
Boia che articolo per inaugurare il 2019 !! Troppa calma piatta, nei prossimi giorni ti racconto i progetti di Cigarafterten e ti rimetto al mondo. Sempre se riesco a beccarti all’Impact Hub, si capisce.
Eccoti qui. Si parliamo di Cigarafterten. Passa per un caffè lunedì mattina!
ok a lunedi !
lascia fare Laura, benvenuta nel club! mi pare tutto fatuo, inutile, infattibile. niente.
passerà, lasciamo passare, ci vorrebbe un’emozione bella per risalire e respirare di nuovo.
Davvero! E non va male, eh!? Anzi, persino mi fa paura dire che non ci sono problemi, ho paura che porti sfiga. Ma qualche emozione forte, qualche traguardo da raggiungere ci vorrebbe. O è arrivata la vecchiaia e, insieme, la consapevolezza di essere diventati quello che si voleva diventare? Ma allora da qui in avanti la vita sarà una grande palla? Aiuto !