Navigando sul Brenta in Burchiello da Padova a Venezia

Da tempo volevo fare l’esperienza del giro sulla riviera del Brenta sul burchiello, storica imbarcazione veneziana. Sogno realizzato partendo dall’antico porto fluviale di Padova, con soste in tre delle principali Ville Venete e conclusione dell’arrivo in barca a Venezia, che si staglia splendente dal mare. Tante le emozioni offerte da Il Burchiello dell’Antoniana Viaggi con l’accompagnamento di due guide esperte, che illustrano dalla partenza all’arrivo ognuno tutti i luoghi da cui siamo transitati. Cenni storici, geografici e tante curiosità, nel nostro caso in due lingue (per un gruppo di turisti francesi), adesso parte del bagaglio dei nostri ricordi ed emozioni. Non a caso, il giro in burchiello è stata la tappa del nostro viaggio in Veneto che Francesco ha maggiormente apprezzato!

Cos’è il Burchiello e qual è il programma

Il Burchiello era una tipica imbarcazione veneziana per trasporto passeggeri, dotata di una grande cabina in legno, con tre o quattro balconi, finemente lavorata e decorata. Il Burchiello veniva utilizzato dai ceti veneziani più facoltosi per raggiungere dalla città le loro Ville in campagna. Come un tempo, ancor oggi il Burchiello, ripercorre la Riviera del Brenta da Padova a Venezia e/o viceversa con lento incedere, mentre le guide a bordo illustrano la storia, la cultura e l’arte testimoniata dalle Ville del Brenta.

Al posto del burchiello oggi navighiamo in una moderna e confortevole imbarcazione, dotata di cabina con comodi divani e aria condizionata, per i momenti più afosi, e di un ponte panoramico che consente ai passeggeri la massima visibilità e ventilazione, dotata di bar e servizi igienici. Si può scegliere, a seconda del tempo e del budget a disposizione, uno dei programmi con navigazione da Padova verso Venezia (Padova, Stra, Dolo, Mira, Oriago, Malcontenta, Fusina, Venezia) e/o viceversa e la visita interna guidata di alcune Ville Venete, famose residenze estive dei nobili veneziani del ‘700, ricche di storie, stucchi e affreschi.

Noi abbiamo effettuato la mini-crociera di un’intera giornata con visita guidata agli interni di Villa Foscari detta La Malcontenta, di Villa Widmann di Mira e di Villa Pisani di Stra (causa covid abbiamo visitato solo lo splendido Parco). Ci siamo fermati a pranzo ad Oriago, dove il Burchiello attracca e si può scegliere se pranzare a menu fisso al famoso ristorante Il Burchiello o alla carta alla pizzeria-ristorante Eden. Un’esperienza suggestiva che, attraversando nove ponti girevoli e cinque chiuse, veri e propri “ascensori ad acqua”, permette al turista di scendere, o risalire, il dislivello acqueo di circa 12 metri esistente tra Padova e Venezia, terminando il viaggio a Venezia nel fantastico marmoreo scenario del Bacino di San Marco.

Partenza dal Portello di Padova

Padova burchiello Brenta
Il burchiello alla partenza sul fiume Brenta nei pressi del portello di Padova
burchiello Villa Veneta
Una delle tante Ville Venete della Riviera del Brenta visibili dalla cabina del burchiello

Non fate tardi la sera prima perchè la mattina la partenza è alle 8.00 in punto con appuntamento alle 7.50 sul pontile dalla Scalinata Cinquecentesca del Burchiello al Portello, antico porto fluviale della città e navigazione verso Venezia. Noi l’abbiamo raggiunto col tram e una svelta passeggiata di 20 minuti in un viale alberato. All’imbarco ci vengono consegnati dei coupon che consentono di prendere 2 caffè e 2 bottigliette d’acqua a persona e poi saliamo all’aperto dove iniziano le spiegazioni dell’esperta guida.

Una delle prime esperienze (molto divertente per Franci) ci ha visti chinare la testa per superare alcuni ponti molto bassi (in un caso siamo scesi in cabina per superare un ponte bassissimo). Navigando lungo l’originario percorso fluviale degli antichi burchielli veneziani abbiamo incontrato la suggestiva e superba Villa Giovanelli di Noventa Padovana, che si staglia col suo bianco candido della scalinata e del colonnato decorato da solenni statue. Ma sono tante, innumerevoli, le ville venete che incontreremo lungo la navigazione. Alcune sono dimore private altre monumenti storici, alcune sono restaurate e ben tenute, altre in rovina ma tutte patrimonio dell’umanità.

A questo punto dobbiamo superare la prima chiusa, nuova esperienza per tutti noi, per arrivare, metro dopo metro, al livello del mare. Si passa da un primo cancello aperto che viene chiuso alle nostre spalle mentre si apre quello davanti. A questo punto l’acqua fluisce e il suo livello si abbassa per consentire al Burchiello di oltrepassare un ponte altrimenti impossibile da superare. L’apertura e chiusura dei cancelli avviene ancora manualmente con personale che si sposta tra chiuse vicine per consentire la navigazione. La prima Chiusa che abbiamo attraversato è stata quella di Noventa Padovana, seguita dalla Chiusa di Stra con discesa di dislivello acqueo.

Visita del parco di Villa Pisani a Stra

Villa Pisani ville venete
La piscina che porta da Villa Pisani alle Scuderie a Stra in Veneto
Ville Venete Stra
La facciata di Villa Pisani a Stra

Dopo un’oretta di navigazione, verso le 9.20, arriviamo a Stra dove effettuiamo la visita guidata dell’immenso parco di Villa Pisani (purtroppo a causa dei protocolli di sicurezza anti-covid adottati in questa Villa, non è stato possibile accedere alle stanze del primo piano). Il Parco, tra i più belli d’Italia, si estende davanti alla villa con la sua imponente piscina (costruita a posteriori, nel 1911, per studi idraulici dall’Istituto Idrografico dell’Università di Padova poi ricostruita e abbellita con statue provenienti da altre ville venete.), le grandiose Scuderie e l’elegante Coffee House settecentesca (anch’essa, purtroppo, chiusa al pubblico per motivi di sicurezza). Davanti alla Villa la guida ci ha dato alcune spiegazioni sull’architettura tipica e l’uso funzionale delle Ville Venete, valide per tutte le ville che andremo a visitare, di cui Villa Pisani, detta la Nazionale, rappresenta uno dei più celebri esempi. Oggi è sede di un museo che conserva opere d’arte e arredi del Settecento e dell’Ottocento collocati in 168 stanze (!!!) su una superficie di 15.000 metri quadrati.

Sin dal Cinquecento le famiglie più nobili di Venezia scelsero le rive del fiume Brenta per insediarvi le loro ville, inizialmente legate all’attività agricola e poi ridisegnate per assecondare la “smania della villeggiatura” goldoniana. Le sponde del fiume offrivano ai veneziani una campagna facilmente raggiungibile e coltivabile, e una via d’acqua per i commerci con Padova, tuttora polo logistico di primaria importanza in Italia. Tra Seicento e Settecento i proprietari di queste si sfidavano per dare enfasi e sfarzo alle ville, scenografia perfetta per le feste che vi si tenevano d’estate.

Gli interni erano chiusi se non in piccoli gruppetti (e per il nostro ‘equipaggio’ la visita avrebbe comportato un’eccessiva perdita di tempo), perciò abbiamo visitato il giardino (ma anche il Labirinto era chiuso al pubblico, purtroppo). Il parco esteso per 14 ettari risente dell’influenza dei primi decenni del Settecento francese, più volte rivisto nell’Ottocento e nel Novecento: un capolavoro unico, basato sull’incrocio di assi ottici, tra la struttura geometrica e giardinistica del Settecento e la revisione paesaggistica effettuata nei primi decenni dell’Ottocento.

La maggior parte delle opere architettoniche e scenografiche del giardino si trova nel settore est, mentre nel settore ovest prevale la componente vegetale inquadrata da lunghi viali prospettici e organizzata secondo i modi paesaggistici (tra cui il boschetto di inizi Ottocento). Eccezionale il colpo d’occhio iniziale con i due lunghi viali di ippocastani a contenere il vasto parterre centrale che allungano in prospettiva la distanza reale tra la villa e le scuderie con la sua lunga piscina costruita armoniosamente con il territorio. Le scuderie per i cavalli create come finta facciata posteriore del parco sono il fondale perfetto per le commedie settecentesche di Goldoni, e nella Villa non mancano le strutture architettoniche care al Rinascimento quali il pronao del tempio romano in stile palladiano, la balaustra con le statue e le due ali laterali.

Navigazione e visita di Villa Widmann a Mira

Mira Villa Widmann Ville Venete
Il salone centrale della deliziosa Villa Widmann a Mira seconda tappa del giro in burchiello
Mira interni di Villa Widmann
Stucchi e affreschi sul soppalco che porta alle camere di Villa Widmann a Mira

Finita la visita al Parco di Villa Pisani, ci imbarchiamo nuovamente per navigare verso Dolo e spesso incrociamo altre Ville Venete, alcune visitabili, altre abitazioni private. Attraversiamo la Chiusa di Dolo abbassando ancora il livello della nostra navigazione e proseguiamo verso Mira, fra Ville, borghi rivieraschi e ponti girevoli. La guida continua a illustrarci curiosità della Riviera del Brenta, delle Ville che incontriamo (e relative famiglie nobili e/o borghesi che le possiedono) e delle attività che vi si svolgevano (o che vi si svolgono ancora oggi).  Dopo aver attraversato la Chiusa di Mira ci fermiamo  nella piccola ma graziosa Villa Widmann (il cui nome per intero è Villa Seriman, Widmann Rezzonico, Foscari, Costanzo dai cognomi dei proprietari che si sono succeduti nel suo possesso) per la visita guidata degli interni e del giardino esterno.

La storia della Villa risale al 1719 quando i Seriman, commercianti persiani, acquistarono questa piccola ma graziosa villa, non simmetrica, che, all’epoca, aveva un solo piano con barchessa laterale. La barchessa è un edificio rurale di servizio, tipico dell’architettura delle ville venete, destinato a contenere gli ambienti di lavoro, dividendo lo spazio del corpo centrale della villa, riservato ai proprietari, da quello dei contadini. Le barchesse erano caratterizzate da una struttura porticata ad alte arcate a tutto sesto adibite ai servizi: cucine, abitazioni dei contadini, stalle e annessi rustici (rimessa per arnesi agricoli, magazzino per scorte alimentari, ecc). I proprietari avevano la fortuna di un fiumicello laterale dove potevano parcheggiare liberamente le loro imbarcazioni (sul fiume vigeva una rigida regolamentazione del traffico).  Dopo qualche decennio la villa fu venduta agli austriaci Widmann che la decorarono con affreschi rococò, quindi passò di mano in mano fino ad arrivare nel 1970 all’industriale Settimo Costanzo che la restaurò per poterci vivere (ecco perchè i bagni sono moderni). Purtroppo il maglificio di Costanzo fallì e la Provincia di Venezia si aggiudicò nel 1981 la villa ad un’asta giudiziaria e adesso è sede dell’azienda di promozione turistica delle Ville Venete mentre metà è data in gestione per matrimoni, eventi, ecc.

La facciata principale ha all’esterno un piccolo portico sorretto da due colonne e la pianta è quadrata in stile rococò tipico del Settecento francese a cui si ispira. All’interno sono da ammirare gli enormi e impegnativi lampadari e gli stucchi e affreschi policromi che decorano, con scene dedicate ai proprietari e altre di mitologia, il salone centrale da cui si accede a camere di rappresentanza al piano terra e al soppalco da cui si accede alla parte privata della Villa con camere da letto, saloni e bagni al I piano. Nella cappella sono sepolti degli esponenti della famiglia Widmann e molto gradevole è l’ampio parco della Villa, dove immerse nel verde si alternano numerose statue di diversa epoca e provenienza.

Pranzo ad Oriago e visita di Villa Foscari (La Malcontenta)

Villa Foscari Malcontenta
La facciata palladiana di Villa Foscari detta la Malcontenta

Dopo la visita a Villa Widmann, risaliamo sul burchiello e riprendiamo la navigazione verso Oriago dove arriviamo per la pausa-pranzo. La maggior parte dell’equipaggio decide di fermarsi al ristorante del buon ricordo “Il Burchiello” con un menu fisso convenzionato mentre noi cambiamo sponda e arriviamo alla pizzeria-ristorante Eden, gestita da tarantini doc, che sfornano orecchiette con la braciola al sugo, pucce con capocollo di Martina Franca, uccelletti, bombette e panzerotto fritto (o fritto misto di pesce, se ci fosse tempo) come a casa mia 🙂

Dopo proseguiamo la navigazione continuando ad oltrepassare Ville, borghi rivieraschi e ponti per fermarci nella bellissima Villa Foscari detta La Malcontenta. Si tratta di una splendida villa veneta progettata da Andrea Palladio nel 1559 lungo la riviera del Brenta per i fratelli Foscari, appartenenti a una delle famiglie più potenti della Repubblica di Venezia. La posizione e la maestosità della piccola villa dall’aspetto regale la rende una delle più affascinanti della riviera e ha fatto sì che fosse inserita, insieme alle altre ville palladiane del Veneto, tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

L’edificio nasce già come villa di rappresentanza in località extra-urbana, distaccato dagli annessi agricoli (poco distanti dove adesso vi risiedono i discendenti dei Foscari che, dopo numerosi passaggi di proprietà, sono riusciti a riprendersi la loro villa originaria che è dunque un immobile privato). La villa sorge su un alto basamento che separa il piano nobile dal suolo umido e solleva l’edificio come un antico tempio. Lo stile mescola la tradizione lagunare e l’architettura classica con le rampe di accesso che portano al pronao dove il proprietario attendeva gli ospiti. La villa è la dimostrazione della maestria palladiana nell’ottenere effetti monumentali utilizzando materiali poveri, quali mattoni (di cui sono fatte anche le colonne, esclusi i capitelli) e intonaco a marmorino. Dalle aperture della facciata posteriore si può comprendere la disposizione interna dei vani della villa. 

All’interno, Villa Foscari è decorata da Zelotti con soggetti di carattere mitologico di ispirazione francese. Dopo oltre un secolo di incuria, il recupero della Villa è iniziato nel 1925 col proprietario ebreo-brasiliano Albert Clinton Landsberg, che ne fu colpito e, insieme a Catherine, baronessa d’Erlanger, animatrice della vita mondana londinese e parigina, e a Paul Rodocanachi, proprietario di un palazzo, a Parigi, al centro della vita culturale e mondana, la trasformarono in residenza aperta ad artisti, politici e intellettuali di tutto il mondo (seppur priva di elettricità). Landsberg dovette poi venderla per sfuggire alle segregazioni della II guerra mondiale tornando in Brasile. Un importante ciclo di restauri esterni ed interni è stato eseguito dagli attuali proprietari, discendenti degli antichi committenti di Palladio. Nella villa è anche presente una scultura dell’archistar da poco defunta Zaha Hadid, amica degli attuali proprietari Foscari.

Sul soprannome Malcontenta ci sono alcune leggende tra cui una che vede una dama di casa Foscari isolata nella villa per la sua cattiva condotta (anche se risulta impossibile che possa essere sopravvissuta senza che nessuno l’abbia mai vista nè sentita neanche per portarle da mangiare e da bere). Una versione più realistica fa riferimento al malcontento degli abitanti della zona relativo alla costruzione della Villa o, ancora, riguarda gli straripamenti del Brenta (mal contenuta).

Ultima tappa: arrivo a Venezia in burchiello

Venezia piazza San Marco
Piazza San Marco a Venezia vista dal burchiello

Dopo la bellezza di Villa Foscari negli occhi, saliamo sul burchiello e, in prima fila col vento in poppa, facciamo l’ultimo tratto di navigazione che ci porterà a Venezia. Navighiamo verso Moranzani, arriviamo e attraversiamo la Chiusa con discesa di dislivello acqueo e, superando la zona industriale limitrofa a porto Marghera, arriviamo in mare aperto con splendida vista della Giudecca al lato destro, l’isola di San Giorgio davanti a noi, e piazza San Marco con Riva degli Schiavoni alla nostra sinistra. Dal mare possiamo ammirare Venezia a 360° in tutto il suo splendore che riempie gli occhi di bellezza e il cuore di emozioni. Con la brezza sul pontile dell’imbarcazione, che in mare aperto va veloce, e, davanti a noi, lo skyline unico al mondo di Venezia, la giusta conclusione di un’esperienza meravigliosa, per adulti e bambini, alla scoperta di un piccolo mondo antico fatto di nobiltà e borghesia, tenute agricole e circoli intellettuali.

Attracchiamo, stanchi ma soddisfatti, al pontile San Zaccaria verso le 17.30, ora perfetta per un’ultima passeggiata nel centro di Venezia, un ponte dopo l’altro, un campiello dopo l’altro. Una breve sosta nella nuova enoteca con cucina Stappo (Santa Croce 2166) per un bicchiere di vino e qualche stuzzichino prima di riprendere il treno che ci porterà a Padova (in stazione Francesco si ferma da Mc Donald’s mentre noi siamo a posto così).

Informazioni pratiche

Il Burchiello è un’agenzia dell’Antoniana Viaggi specializzata nei tour in burchiello sulla riviera del Brenta. Qui il sito web www.ilburchiello.it dove potrete trovare ulteriori informazioni. Da questo link, invece, potrete prenotare direttamente il tour preferito vedendo la disponibilità con la possibilità di pagare comodamente online. Il tour è un’esperienza unica, altamente consigliata, ricca di bellezza, curiosità storiche, geografiche e architettoniche, e gossip sulle famiglie nobili e ricche del Veneto e di tutto il mondo dal ‘500 ad oggi.