Chi mi segue lo sa già: mi appassiono a tante cose ma, in particolare alle persone che si appassionano a tante cose, come me. E quando le incontro, mi piace approfondire la conoscenza con una piccola intervista sul blog per presentarle anche a voi lettori. Oggi conosciamo Alessandra Cafiero, amica di amiche con esperienza ventennale nella comunicazione e nel aziendale marketing e che, da tempo, in parallelo si muove tra jazz ed eventi culturali. Ama il mondo dei “social network”, presenta libri e scrittori, ed organizza laboratori di scrittura creativa (tra cui quello che sto frequentando anch’io in questo momento).
Alessandra descritta in tre parole
Sono “ambiziosa” perché mi piace spingermi sempre oltre e non pormi limiti. Mi reputo una “perfezionista”, considerandolo più un difetto che un pregio. Ogni tanto vorrei essere un po’ più superficiale ed invece devo dare sempre il massimo di me, altrimenti non sto bene. La terza parola che mi definisce non la trovo, la lascio ai miei amici e a chi mi conosce un po’. (ndr rispondo ‘gentile’, una parola anzi un modo di essere desueto ma molto apprezzato e, per me, un obiettivo quasi irraggiungibile)
Cosa ti appassiona di più nel tuo lavoro?
Mi piace intervistare chi ha qualcosa da raccontare: musicisti, scrittori, esperti di ogni settore, personaggi eclettici in generale. Amo stare su un qualsiasi palco e presentare serate ed eventi soprattutto se hanno a che fare con la musica jazz e il mondo dei libri, le mie due grandi passioni. Non posso fare a meno del contatto col pubblico e il mio obiettivo è sempre quello di riuscire a trasmettere al tempo stesso un pizzico di informazione, cultura ma anche leggerezza. Tra le tante esperienze memorabili e più recenti c’è la presentazione del Premio Fiesole “Maestri del cinema” a Paolo Sorrentino, regista che amo molto, insieme ad Elena Sofia Ricci. (vedi foto)
Come nasce il tuo amore per il jazz?
Il mio incontro col jazz inizia tardi, alla fine degli anni ’90, non ho una formazione musicale specifica e non suono (purtroppo) nessuno strumento. Da ragazzina mi piacevano gli Spandau Ballet e Madonna, sono stata adolescente nei famigerati anni ’80. Il jazz è stato come entrare nel mondo della musica con la M maiuscola e diventare finalmente grande. Oggi ho la fortuna di conoscere personalmente tanti jazzisti italiani e di lavorare in questo settore. Sono molto legata a “Salotto Jazz” un format creato con Music Pool e il Conservatorio Cherubini di Firenze, un talk show musicale in cui dialogo sul palco con un’artista, tra racconti, note e improvvisazione. (nella foto uno degli ospiti, Gegè Telesforo)
Come condividi il tuo amore per la narrazione?
Ho lavorato per tanti anni in ambito marketing e comunicazione per varie aziende e multinazionali. Poi ho cominciato quasi per caso a scrivere per alcuni blog di spettacolo e cultura. Ho provato allora a creare un gruppo di persone disposte a mettersi in gioco con la scrittura creativa e l’esperimento è riuscito. Oggi con “Officina delle parole”, il contenitore culturale che ho ideato, metto insieme uomini e (soprattutto) donne di ogni età che condividono l’amore per la scrittura grazie ad un laboratorio che consente di apprendere le tecniche fondamentali della narrazione e imparare dagli stili diversi di ciascun partecipante. La più grande soddisfazione è quando mi dicono “grazie a te ho voglia di scrivere sempre” oppure “ma potremmo vederci più spesso?”.
Qualche episodio emozionante connesso al tuo lavoro?
Difficile rispondere a questa domanda perché per fortuna il lavoro che faccio è un’emozione continua. Ma vorrei ricordare quell’esperienza pazzesca che è stata “Il Jazz italiano per L’Aquila e le terre del sisma”, iniziativa di solidarietà pensata da Paolo Fresu e l’associazione I-Jazz, che per alcuni anni mi ha permesso di condividere giornate di musica a favore di luoghi di straordinaria bellezza insieme a centinaia di musicisti jazz e amici organizzatori di concerti. Ricordo, come fosse ieri, le note che risuonavano nei cortili dei palazzi restaurati dopo il sisma, le migliaia di spettatori davanti alla Basilica di Collemaggio, e quella tavolata con la pasta all’amatriciana. In una sola parola, felicità.
Quali progetti stanno uscendo dal cassetto dei sogni?
Il mio nuovo progetto, ormai non più nel cassetto, è Puzzle Book, non solo una web agency e un ufficio stampa, ma qualcosa di più: un vero e proprio percorso completo e personalizzato di crescita e promozione per scrittori esordienti. Insieme ad un team di professionisti competenti e con esperienza, lavoro alle migliori strategie comunicative per dare visibilità a romanzi e libri di scrittori altrimenti poco presenti nelle librerie. Dietro ogni scrittore non conosciuto al grande pubblico c’è un lavoro enorme che si può fare e che a noi piace fare. Puzzle Book è quel quarto pezzo mancante che va a completare il puzzle composto da scrittore, libro e casa editrice. Siamo da poco su Instagram e su Facebook. Tra poco lanceremo anche il sito, quello sì, ancora nascosto nel cassetto, ma già pronto.
Complimenti Alessandra! Io sto già seguendo il corso di scrittura appena partito (frequenza bisettimanale per adesso in streaming) e credo proprio che a breve avrò bisogno dei servizi di Puzzle Book per un mio progetto ancora parzialmente nel cassetto. Magari proprio il corso mi darà maggiore ispirazione per le parti mancanti.
[…] per le mie parti, ho deciso di iscrivermi nel precedente lockdown al corso di Scrittura Creativa di Alessandra Cafiero per Officina delle Parole. Ho trovato il corso meraviglioso, con un mix di teoria e uno stimolo […]
[…] è il mio esercizio di scrittura creativa all’interno del corso tenuto da Alessandra Cafiero (qui la sua intervista) per Officina delle […]