Lo sai che sulla via Bolognese a Firenze, La Marzocco ha aperto l’Accademia del Caffè Espresso dove si racconta la storia della tazzina più amata degli italiani con una vera e propria serra di piante di caffè? E non è tutto: installazioni artistiche, il museo del caffè espresso, un bar ‘vintage’ e dei gadget brandizzati completano lo spazio dove, tra una degustazione e un laboratorio, il caffè espresso e le sue evoluzioni, nel rispetto della tradizione, sono protagonisti assoluti.
La storia e la produzione del caffè espresso
Il caffè è legato all’esperienza: si beve nelle pause di lavoro, ci si incontra al bar per siglare affari importanti (ecco perchè a Prato, città imprenditoriale, ci sono alcune delle migliori pasticcerie d’Italia), è legato al ricordo della propria famiglia (le prime tazzine di caffè concesse a noi bambini dopo il pranzo della domenica). L’Accademia del Caffè Espresso realizzata da La Marzocco sulla via Bolognese, alle porte di Firenze, intende rendere il consumatore più consapevole dell’importanza che questa coltivazione riveste per le popolazioni dei paesi in via di sviluppo, in cui si coltiva. Prima di accedere alla serra, con un profumo di caffè inebriante (peccato che nella foto non si percepisca) a detta dell’agronomo identica come microclima a quelle autentiche, alcuni manifesti ci sensibilizzano sull’impatto negativo dei cambiamenti climatici anche su questo ecosistema.
L’Accademia del Caffè Espresso si divide in diverse aree: la memoria storica con un museo interattivo, l’area delle innovazioni tecnologiche con alcuni dei macchinari, via via sempre più evoluti, con cui si produce, l’area del caffè suddivisa in 4 zone specifiche e l’incredibile serra con piantagioni di caffè. Nell’area caffè sono state identificate 4 caratteristiche del chicco conferite poi al caffè e ci sono le interviste a 4 produttori del Guatemala (acidità), dell’India (densità), dell’Etiopia (aroma) e del Brasile (dolcezza) che raccontano la loro storia di passione e sostenibilità. La coltivazione del caffè, tra l’altro, impiega all’80% manodopera femminile ed è molto importante per l’emancipazione e l’indipendenza economica della donna nei paesi in via di sviluppo. Il caffè vede tantissimi produttori e consumatori ma pochissimi distributori (soprattutto statunitensi) che detengono una sorta di monopolio sulla bevanda tanto amata in tutto il mondo.
Noi consumatori siamo consapevoli soltanto dell’ultima fase di produzione del caffè, quella che porta il chicco di caffè dalla macchina del bar alla tazzina ma sono fondamentali le fasi della raccolta (nei paesi in via di sviluppo) e della tostatura (che spesso avviene già in loco). In ognuna di queste fasi entra in gioco l’uomo che può migliorare o rovinare la qualità del caffè (non sono totalmente automatizzate).
Il ruolo dell’Accademia del Caffè Espresso
Dall’Accademia del Caffè Espresso si esce la consapevolezza che il caffè non è mai solo una semplice bevanda in tazzina, perché dietro ci sono storia, cultura, territori, persone e, prima di tutto, natura: tutto nasce da una pianta. Il caffè è un arbusto diffuso nelle zone equatoriali e tropicali con fiori che danno vita a bacche rosse, ciascuna delle quali contiene due semi: i chicchi. Da questi dipende buona parte del futuro del pianeta, perché il caffè è la seconda commodity, dopo il petrolio, per interesse economico e il modo in cui è coltivato può fare la differenza per l’ambiente, ma anche per chi lo fa e quindi per chi lo beve.
Conoscere l’attività di ricerca dell’Accademia del Caffè Espresso è sicuramente un buon punto di partenza per esplorare questo ecosistema, così familiare a tutti noi, ma ancora, per tanti versi, misterioso. L’Accademia ha avviato un progetto visionario per produrre in modo rispettoso dell’ambiente e dei coltivatori, una delle piante da cui dipende il futuro del mondo, facendo della sostenibilità economica, ambientale e sociale il punto cardine di tutto processo.
I visitatori in Accademia trovano una piantagione di caffè, la bevanda resa eccellente dalla tecnologia italiana di altissimo livello de La Marzocco, un viaggio virtuale nelle piantagioni che trova la sua espressione nella tazzina. L’Accademia vanta la fondamentale collaborazione con Stefano Mancuso, scienziato di fama mondiale, professore di Arboricoltura e Etologia vegetale all’Università di Firenze, che dirige il Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale ed è cofondatore di Pnat (Project Nature): spin-off dell’ateneo fiorentino che studia il modo in cui le piante possono aiutarci nella soluzione dei grandi problemi contemporanei, dal disinquinamento dell’acqua a quello dei terreni.
Pnat, insieme all’Accademia, si sta focalizzando sul caffè: sta analizzando campioni provenienti da alcuni dei principali Paesi produttori per valorizzarne l’identità, indagare le componenti chimiche e genetiche della pianta, e capire qual è il modo migliore per coltivarla in maniera sostenibile, ottenendo risultati di altissima qualità. Un piano di ricerca triennale dell’Accademia, guidato internamente dall’agronomo Massimo Battaglia e che, oltre al professor Stefano Mancuso con Pnat, coinvolge anche ENEA, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico-sostenibile e, come partner nei paesi di origine, gli enti garanti del caffè di El Salvador (CSC) Honduras (IHCAFE), Costa Rica (ICAFE) e Guatemala (ANACAFE), oltre Cup of Excellence.
Lo studio avviato con Pnat è una delle tante attività dell’Accademia del Caffè, che sorge nella vecchia fabbrica de La Marzocco situata nelle colline toscane, lungo la strada che collega Firenze e Fiesole, raccontato sin dai primi diari dei viaggiatori stranieri come luogo “ove si squaderna la meraviglia, il sindrome del bello, la felicità perfetta.”
L’Accademia è un pezzo di archeologia industriale italiana con spazi espositivi che raccontano storia e tecnologia del caffè anche attraverso il prezioso archivio aziendale, laboratori dove si impara l’arte dell’espresso, una serra dove è riprodotto l’ambiente e il microclima di una piantagione che consente di respirare il profumo di una coltivazione e di ammirarne la bellezza permettendo ai visitatori di capire davvero cosa c’è dietro a una tazzina. Un luogo aperto a tutti gli appassionati e i cultori, e dove la scienza studia come rendere il mondo un posto migliore.
Informazioni pratiche
L’Accademia del Caffè Espresso de La Marzocco è in via Bolognese 68 a Pian di San Bartolo, Fiesole a pochi passi da Firenze. Dal sito www.accademiaespresso.com si possono prenotare visite e ricevere ulteriori informazioni per conoscere questo tesoro che fa parte della cultura e del lifestyle italiano ancora tutto da scoprire.